Harvey Weinstein è stato licenziato dalla Weinstein Company dopo la pubblicazione da parte del New York Times di un report che accusa il produttore di ripetute molestie sessuali, nel corso degli anni, ai danni di varie donne.

Prima di parlarne, qui su BadTaste abbiamo preferito attendere alcune ore per cercare di comprendere, nei limiti di quanto diffuso sia a mezzo stampa che da parte dei diretti interessati, le possibili ripercussioni del caso proprio sulla Weinstein Company. E difatti, è stata la stessa casa di produzione ad annunciare l’estromissione di Weinstein, deliberata dal Consiglio di Amministrazione. Dalle dichiarazioni da poco diramate si legge:

Alla luce delle nuove informazioni sulla cattiva condotta di Harvey Weinstein, emerse negli ultimi giorni, i dirigenti della Weinstein Company – nelle persone di Robert Weinstein, Lance Maerov, Richard Koenigsberg e Tarak Ben Ammar – hanno deliberato la cessazione, con decorrenza immediata, di ogni impiego di Harvey Weinstein presso questa compagnia.

Nessuna dichiarazione, per il momento, da parte dell’avvocato di Harvey Weinstein.

Il New York Times, lo ricordiamo, sostiene che Weinstein abbia raggiunto, in passato, almeno otto diversi accordi affinché non si procedesse nei suoi confronti con accuse formali di molestie sessuali. Tra coloro che accusano il produttore, anche le attrici Ashley Judd e Rose McGowan. Quest’ultima, inoltre, sostiene di aver già raggiunto, in passato, un accordo per 100.000 dollari a seguito di un incidente dovuto alla condotta di Weinstein mentre l’attrice era impegnata nei lavori di Scream.

L’avvocato Lisa Bloom, che in passato ha assistito Weinstein, ha annunciato sabato le proprie dimissioni dal ruolo di consigliere legale del produttore e non ha diffuso alcuna dichiarazione circa il proprio passo indietro. Charles Harder, altro legale che rappresenta Weinstein, ha invece dichiarato che le accuse diffuse dal New York Times sono “intrise di falsità e di dichiarazioni di carattere diffamatorio”, spiegando di voler fare causa al giornale. Il New York Times, dal canto suo, continua a difendere il proprio report.

Qualora dovessero emergere novità o eventuali svolte in merito a ulteriori ripercussioni del caso nell’assetto della Weinstein Company, nelle relazioni di questa con altre compagnie o in eventuali progetti in corso d’opera, vi terremo aggiornati.

Fonti: New York TimesGuardian, Hollywood Reporter

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