Ermanno Olmi si è spento ad Asiago nella notte di domenica a 87 anni. Il cinema italiano piange uno dei suoi più grandi rappresentanti ancora in vita: nato a Begamo nel 1931 da una famiglia contadina, studiò recitazione a Milano all’Accademia d’Arte Drammatica iniziando poi a dirigere documentari, attività che condusse per tutti gli anni cinquanta.

Nel 1959 debutta con il lungometraggio Il Tempo si è Fermato, ma il vero successo arriva anni più tardi, nel 1977, quando vince la Palma d’Oro a Cannes per L’Albero degli Zoccoli. Colpito da una grave malattia, la sindrome di Guilain-Barré, torna alla ribalta nel 1987 dirigendo Lunga Vita alla Signora!, che ottiene il Leone d’Argento a Venezia. L’anno dopo La Leggenda del Santo Bevitore (tratto dal racconto di Joseph Roth) vince il Leone d’Oro e quattro David.

Nel 2001 esce Il Mestiere delle Armi, che viene presentato a Cannes e ottiene nove David. Due anni dopo Cantando dietro i Paraventi vince tre David (è una delle ultime interpretazioni di Bud Spencer). Nel 2014 dirige Torneranno i Prati, vincitore di 8 David, mentre i suoi ultimi due film sono il corto documentaristico Il Pianeta che ci Ospita (2015) e il documentario Vedete, sono uno di Voi su Carlo Maria Martini (2017).

 

 

 

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