Il nome di Paul Verhoeven viene spesso accompagnato a un equivoco, l’idea cioè che il regista olandese faccia della satira la sua principale cifra stilistica in quanto europeo che fa cose americane e ne approfitta per prenderle in giro.

La realtà è che la vera cifra stilistica di Verhoeven non è la satira ma il parossismo, legato senza dubbio al suo essere un europeo che guarda alle cose americane con sguardo disincantato e un po’ ironico: per Verhoeven gli Stati Uniti sono prima di tutto esagerazione, gigantismo, manovella del volume girata a 11, e il suo cinema nasce da questa sua lettura, dalla voglia di fare baccano quanto lo fanno loro. In certi casi, si veda Starship Troopers ma anche RoboCop, questo approccio si traduce, appunto, in satira; in altri, come Basic Instinct (appena arrivato su Netflix), un ultra-noir che non abbassa mai la voce, non c’è spazio per le prese in giro, solo per un’ipersaturazione di stimoli e una sorta di riassunto di tutte le puntate precedenti per il ...