Le riprese del prossimo film di Martin Scorsese, intitolato Killers of the Flower Moon, dovevano iniziare a marzo di quest’anno, ma a causa della pandemia sono state rinviate di un anno, a marzo 2021.

Il regista ha parlato della vicenda su Empire, spiegando di temere di non riuscire a catturare nuovamente la stessa scintilla che ha reso l’esperienza precedente, The Irishman, così soddisfacente:

Sono felice che al pubblico sia piaciuto così tanto The Irishman. Questi apprezzamenti mi hanno colpito molto. Il Covid, questa pandemia, ha interrotto un processo creativo. Mi sono dovuto concentrare su me stesso. In particolare i primi due mesi, quando eravamo tutti blindati nelle nostre case, hanno eliminato moltissime distrazioni. Ora devo trovare un modo per ritrovare quel particolare impulso creativo per il mio nuovo film, allo stesso modo in cui è accaduto con Irishman. Tolte le premiazioni, le cerimonie, tutte quelle cose… tornare in una stanza da solo, con un progetto, a chiedermi se riuscirò a fare qualcosa di nuovo.

Con The Irishman ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato. Che sia un grande film, o un buon film, o non lo sia, io non lo so. Quello che so è che riesco a vederlo. Quello che voglio dire è che devo tornare e trovare quella stessa scintilla. Non so se riuscirò. Questa pandemia, però, ha reso quasi obbligatorio questo compito. Perché tutto il resto se n’è andato, la vita di una volta non c’è più. Cosa resta? Le persone che ami, la famiglia, e speri che ti torni quella scintilla, e di ravvivarla per un nuovo film. Ma continuo a ripensare a The Irishman. Uso quell’esperienza come lezione.

Killers of the Flower Moon sarà finanziato da Apple e distribuito negli Stati Uniti da Paramount, con un budget di circa 200 milioni di dollari. Il film di Martin Scorsese vede Leonardo DiCaprio nel cast. La sceneggiatura di Eric Roth è tratta dal romanzo di David Grann Gli assassini della terra rossa che racconta la storia vera degli omicidi di membri della tribù Osage nell’Oklahoma degli anni venti, occorsi dopo la scoperta del petrolio nelle loro terre. Robert De Niro interpreterà il serial killer William Hale.

Questa la sinossi:

Negli anni Venti del Novecento, la popolazione al mondo con la maggiore ricchezza pro-capite era, abbastanza sorprendentemente, la nazione indiana degli Osage, confinata nei decenni precedenti in una riserva in Oklahoma. Senza più bisonti da cacciare, impossibilitati quasi a parlare la loro lingua e a praticare la loro religione e cultura, improvvisamente si ritrovarono ricchissimi per la scoperta nelle loro terre di giacimenti petroliferi immensi: cominciarono così a girare in Cadillac e a mandare i figli a studiare in Europa, con grande invidia dell’opinione pubblica bianca, in prevalenza quacchera. Altrettanto improvvisamente però, all’interno delle famiglie osage più facoltose, si verificarono delle morti inspiegabili e sospette. E, negli ultimi baluardi del West selvaggio, dove personaggi come J.P. Getty andavano costruendo le proprie fortune e dove banditi leggendari seminavano il terrore, molti di coloro che osarono indagare su questi omicidi finirono per essere assassinati a loro volta. Superate le ventiquattro vittime, il caso passò a un organismo investigativo relativamente nuovo, l’FBI, che tuttavia non riuscì a fare sostanziali passi in avanti, finché il suo giovane direttore, J. Edgard Hoover, non cercò l’aiuto di un Ranger in pensione, Tom White. White mise insieme una squadra di detective piuttosto eterogenea, compreso un agente amerindio, e portò alla luce una cospirazione spietata ai danni di una popolazione intera.

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