L’obiettivo era disegnare una linea di demarcazione tra i progetti dell’universo condiviso che Phillips non voleva andare a intaccare e film più autonomi e “liberi”, proprio come quello con Joaquin Phoenix, come raccontato a Deadline:
Volevo parlare con la Warner perché sapevo che si sarebbero preoccupati su come separare Joker dagli altri film che stavano realizzando. Sapevo che avrebbero detto: “Finiremo per confondere il pubblico se hai un Joker in tutti questi film e poi tu ne realizzi uno completamente diverso”. Ecco allora che proposi di creare un’etichetta, forse in modo un po’ troppo aggressivo se ci ripenso [ride].
Con Joker, Phillips avrebbe inaugurato una serie di film da affidare a più registi dando loro carta bianca:
Proposi: “Questo sarà il primo film, e poi daremo un progetto diverso a ogni regista. La chiameremo DC Black e Joker sarà il primo di questi film”. Sarebbe stato stranamente un modo per prendere due piccioni con una fava: sporcarsi le mani con gli studi dei personaggi da un lato e continuare a costruire l’universo DC dall’atro. Loro risposero: “Calma, calma… non inaugurerai un’etichetta qui alla Warner, ma è interessante. Scrivi il tuo film e facci sapere a cosa stai pensando”.
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Il regista spiega il finale
La sinossi ufficiale:
“Joker” del regista Todd Phillips è incentrato sulla figura dell’iconico cattivo, ed è un film autonomo originale, diverso da qualsiasi altro film apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in modo indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia e crudeltà, Arthur prenderà una decisione sbagliata che provocherà una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio.
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