Quando due personalità forti come quelle di Jeff Shell e Quentin Tarantino si scontrano è meglio mettersi ai ripari.

Il presidente della Universal è noto per le sue provocazioni: solo qualche mese fa ha causato la durissima reazione degli esercenti americani (in particolare di un’altra testa calda, il CEO della catena AMC Theatres) dichiarando di voler distribuire, d’ora in poi, i film in contemporanea al cinema e on demand.

In un lungo profilo a lui dedicato dal Wall Street Journal questa settimana, si legge però di uno scontro senza precedenti con il grande regista dopo aver avanzato una proposta a dir poco controversa: distribuire un suo film direttamente sugli smartphone. Tarantino stava sviluppando The Hateful Eight, ed era in cerca di uno studio che finanziasse la pellicola. Il budget richiesto era molto elevato soprattutto perché il regista voleva girare il film interamente in pellicola 70mm e proporla in cinema attrezzati appositamente per proporre quel formato. Shell non prese bene l’idea, e propose l’opposto, come spiega il giornale:

Jeff Shell, all’epoca a capo dello studio Universal, fece la sua proposta: “E se invece lo facessimo uscire sugli iPhone?” Quentin Tarantino rispose: “Grandioso,” e lasciò immediatamente la riunione.

Quella dell’executive fu palesemente una boutade, una risposta piccata a un’idea apparentemente troppo costosa e troppo poco allettante per lo studio, che evidentemente non vedeva un gran ritorno economico da questo progetto. Tarantino, per contro, stava cercando un partner che supportasse economicamente la sua idea creativa, e lo trovò in The Weinstein Company, che spese 60 milioni di dollari nel budget del film e fece ulteriori investimenti per promuoverlo e farlo uscire in quanti più cinema “rimodernati” al 70mm possibile. Il risultato non fu finanziariamente soddisfacente: The Hateful Eight incassò 155 milioni di dollari in tutto il mondo.

Chiusi i rapporti con la casa di distribuzione (ora defunta, dopo lo scandalo che ha travolto Harvey Weinstein), il regista successivamente lavorato con la Sony Pictures per C’era una volta a… Hollywood, e con Netflix per distribuire una versione estesa (e divisa in episodi) di The Hateful Eight.

 

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