Si è spento all’età di 89 anni Alan Arkin, attore con una carriera che, nel corso dei decenni, ha attraversato in lungo e in largo il mondo del cinema e del teatro.

Nato il 26 marzo del 1934 a New York, Alan Arkin è deceduto ieri nella sua residenza a Carlsbad, California.

I figli Adam, Matthew e Anthony hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

Nostro padre era un talento della natura unico, sia come artista che come uomo. Un marito amorevole, così come un padre, un nonno e bisnonno. Era adorato e mancherà tantissimo.

Nel 2007, Alan Arkin aveva vinto l’Oscar per il Miglior attore non protagonista con la sua interpretazione in Little Miss Sunshine.

Come ricorda Wikipedia:

Arkin è nato a Brooklyn, borough di New York, nel 1934 in una famiglia ebraica ashkenazita d’origini ucraine, russe e tedesche, figlio del pittore e scrittore David I. Arkin e dell’insegnante Beatrice Wortis. All’età di 11 anni, il futuro attore si trasferí con la propria famiglia a Los Angeles, in California, dove il padre s’impiegò ben presto come decoratore scenografico presso degli studios di Hollywood, da cui venne però licenziato a seguito della sua partecipazione attiva ad uno sciopero della categoria durato oltre otto mesi; durante gli anni cinquanta poi, sull’onda della paura rossa alimentata dall’allora imperante vulgata maccartista, venne posto all’indice a causa della sua presunta adesione al comunismo (il fatto poi che si fosse rifiutato di “chiarire” le proprie posizioni politiche dinanzi alle autorità competenti non fece che aggravarne la situazione). Studia recitazione da quando non aveva che 10 anni, formandosi presso varie scuole di recitazione, specie quella di Benjamin Zemach, un vecchio allievo di Stanislavskij, che seppe indirizzarlo ad un’appoccio di tipo psicologico dell’arte drammatica[9]. Frattanto, una volta che ebbe finito il liceo, frequentò il Los Angeles City College dal 1951 al 1953, per poi laurearsi presso il Bennington College. Nel 1958 inizia dunque a recitare in teatro, solcando i palcoscenici al seguito della compagnia d’improvvisazione teatrale The Second City per quasi tutto il corso degli anni sessanta. Si cimenta anche nella composizione ed esecuzione di canzoni folk, e pubblica racconti di fantascienza sulla rivista Galaxy.

FONTE: Variety

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