In occasione dell’uscita del film The Show, Alan Moore ha rilasciato un’intervista nientemeno che a Deadline: evento più unico che raro.

The Show è un progetto molto caro al leggendario fumettista: nato come serie di cortometraggi alcuni anni fa, è ambientato nella città natale di Moore. Il film è stato scritto da lui e diretto da Mitch Jenkins, con protagonista Tom Burke. La storia segue le vicende di un uomo alla ricerca di un oggetto rubato: un viaggio che lo condurrà in un mondo di criminalità e mistero. Nell’intervista, Moore spiega di aver già scritto materiale per 4-5 stagioni di una serie tv con gli stessi personaggi di The Show, e sottolinea quanto sia importante per lui mantenere il progetto indipendente, conservando i diritti nelle sue mani.

Stuzzicato da Deadline, però, Moore (che ha scritto capolavori come Watchmen e V for Vendetta) spiega come l’attuale situazione delle storie di supereroi lo disgusti:

Non vedo un film di supereroi dai tempi del primo Batman di Tim Burton. Hanno portato alla rovina il cinema, e per certi versi hanno anche portato alla rovina la cultura. Tanti anni fa pensavo fosse un segnale preoccupante il fatto che centinaia di migliaia di adulti si mettessero in fila per vedere personaggi creati 50 anni fa per intrattenere dodicenni. Sembrava dimostrare la necessità di evadere dalle complessità del mondo moderno, preferendo la nostalgia, il ricordo dell’infanzia. Sembrava pericoloso, la popolazione stava tornando infantile.

[…] Sarà una coincidenza, ma nel 2016, quando il popolo americano ha eletto un Nazional Socialista e il Regno Unito ha votato di lasciare l’Unione Europea, sei dei dodici film di maggiore successo erano supereroistici. Non dico che ci sia un legame di causa-effetto, ma penso che siano entrambi sintomi della stessa cosa: negare la realtà, ricorrere a soluzioni semplici e sensazionali.

Moore, insomma, non ha alcun interesse nei confronti di questo genere cinematografico anche per una questione annosa, e cioè il rapporto tra le major e gli autori per quanto riguarda la proprietà intellettuale dei personaggi:

Non vedo nessuno di questi film. Sono tutti personaggi che sono stati rubati dai loro creatori, tutti. Hanno una lunga fila di fantasmi dietro di loro… Non ho alcun interesse nei supereroi, sono stati inventati negli anni trenta per i bambini, e sono perfetti per intrattenere i bambini. Ma è grottesco cercare di utilizzarli nel mondo degli adulti.

Il fumettista si sente abbastanza responsabile per come sono cambiati i fumetti:

Sono stati principalmente i miei lavori ad attrarre un pubblico adulto, il modo in cui sono stati promossi dall’industria, con tonnellate di titoli che dicevano che i fumetti erano “cresciuti”. Ma a parte un paio di casi, non è stato così.

Questo accadde con le graphic novel negli anni ottanta. Il pubblico voleva continuare a leggere fumetti come ha sempre fatto, e ora potevano farlo in pubblico e sentirsi comunque sofisticati perché non stavano leggendo fumetti per bambini e quindi non venivano visti come anormali. Ma non vi sono stati dei grandi cambiamenti nei fumetti per adulti come immaginavo sarebbe successo. Come dimostrato dall’infinita uscita di film di supereroi…

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Il trailer di The Show:

 

 

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