Andy Serkis ha una vasta esperienza nel mondo della performance in motion capture. Gollum (Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit), Cesare (Il Pianeta delle Scimmie), Kong, Snoke (Star Wars: Gli Ultimi Jedi), tutti personaggi portati in vita sul grande schermo dall’attore e regista britannico grazie a questa innovativa tecnica.

Parlando con Deadline Serkis si è ritrovato a difendere questo tipo di performance a lui molto cara che non ha nulla di differente da una tradizionale secondo l’attore:

Non c’è differenza dal punto di vista della recitazione. L’approccio non è differente da quello per un ruolo in live-action. Non stai in piedi in una cabina di registrazione per due ore ogni sei mesi, si vive quel personaggio giorno dopo giorno sul set e per tutta la durata delle riprese, vive e respira ogni singolo istante, si fanno le stesse scelte recitative che si farebbero anche nella maniera più convenzionale. La performance non viene aumentata o modificata da un team di animatori. Loro sono onorati nel cercare di tradurre con fedeltà la performance. In passato sembrava quasi che tutto ciò fosse una sorta di sport sotto effetto di droghe. Ma non è così. La performance è la performance.

Cosa ne pensate? Quale tra le numerose interpretazioni di Serkis vi piace di più? Ditecelo nei commenti!

Classifiche consigliate