Una marmocchia viziata con talento minimo” l’aveva definita Amy Pascal come emerso dalle email trafugate durante il Sony Leak. Angelina Jolie, a distanza di parecchi mesi dallo scandalo che ha coinvolto la major, ha rotto il silenzio in un’intervista con il The New York Times.

L’attrice ha ammesso di non aver letto alcune delle email, ma che la notizia è arrivata a lei attraverso terzi. “Alcune cose che mi seccano, e altre no. Gli insulti? Oramai ci sono abituata“.

In realtà – ha proseguito l’attrice – il primo pensiero è stata la condizione della Pascal. “Di istinto ero preoccupata per Amy. Ho chiesto subito a qualcuno di contattarla per chiedere se andava tutto bene. Non perché mi senta una santa, ma perché è importante farsi sempre un’idea generale. Ha dei figli, sapevo che sarebbe stato difficile per lei“.

 

Ha poi parlato di un’altra piaga di Hollywood, il sessismo, un tema sempre più dibattuto.

Non voglio che i produttori pensino: ‘Dovremmo ingaggiare una donna per la regia di questo film?’, ma voglio sentire cose come: ‘Dovremmo ingaggiare un buon regista per questo film’. Eppure sono la prima regista donna con cui Brad [Pitt] abbia mai lavorato. E non mi sembra affatto giusto.

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