Qualche tempo fa avevamo riferito di una notizia piccola piccola con conseguenze grandi. L’Anica, l’associazione che riunisce le principali componenti della filiera del cinema (produzione, distribuzione, esercizio), aveva annunciato di essere al lavoro per un proprio servizio di noleggio legale di cinema in rete. In sostanza il più grande e ufficiale complesso che riunisce il cinema (italiano e straniero) distribuito sul suolo nazionale, dopo anni di indifferenza ai mutamenti portati dalla rete nella veicolazione dei film si sta attrezzando.

Dopo l’arrivo di iTunes a offrire un ampio catalogo in noleggio, dopo MUBI ad offrire film d’autore, Own Air ad occuparsi delle contemporanee e cinema indie italiano, ora forse anche i titoli più tradizionali potrebbero avere una distribuzione on demand degna di questo nome e soprattutto regolare sul piano delle uscite.

A confermarlo sono state le parole di Riccardo Tozzi, presidente ANICA, dette a latere della conferenza di presentazione dei risultati del cinema 2011. Il tanto ventilato servizio “che abbiamo annunciato nel 2009, poi nel 2010 e poi di nuovo nel 2011” ha detto scherzando sul tempo trascorso dai primi velleitari annunci, “sarà pronto per le giornate professionali del cinema di Riccione [che si tengono in estate, l'anno scorso a luglio, ndr]”.

Il catalogo dovrebbe comprendere circa 3mila/4mila titoli di cui una buona parte sono film del passato ma una fetta altrettanto importante sarebbe costituita dalle ultime uscite home video. Ma se la quantità non stupisce (visto il tempo da cui si mormora del lancio) il capitolo spinoso è semmai quello di chi sia salito sul treno.

Il ritardo accumulato infatti era anche figlio di problemi di accordi con i due principali distributori (cioè i due soggetti che detengono i diritti di sfruttamento della maggior parte dei film italiani), 01 Distribution (cioè Rai Cinema) e Medusa. Senza sbottonarsi troppo Tozzi ha annunciato che i distributori sono più o meno tutti della partita e che i due principali ci sono “in parte”.

Insomma, mancherà sicuramente qualcosa ma intanto si inizia. E se per i prezzi si può ipotizzare un tariffario intorno ai 2 o 3 euro a noleggio (visti i raffronti con i competitor e considerate le volte in cui proprio Tozzi si è detto favorevole a un politica aggressiva sui prezzi per l’online), ancora non si sa nulla degli standard tecnologici: tocca aspettare per avere delucidazioni sul tipo di fruizione. Streaming o download (chissà perchè mi sento di optare per la seconda ipotesi), con DRM o senza (qui ho il terrore ha sbilanciarmi) e per quanti sistemi (facile ipotizzare Mac e Windows, fare altrimenti con iTunes come rivale sarebbe la morte).

L’esperienza utente sarà dunque tutta da vedere (anche i tempi di download o buffering saranno cruciali) ma intanto esiste una base. Adesso la domanda per i prossimi anni diventa: “A quando un set top box o un accordo con qualche operatore già connesso alla televisione come Playstation, Xbox, Sky et similia?”