Gli effetti di Avengers: Endgame sono duri a morire tanto per quel che riguarda le performance commerciali inarrivabili del kolossal quanto per le conseguenze narrative che la pellicola ha avuto su tutti i progetti dei Marvel Studios arrivati dopo al cinema e su Disney+.

Fra i vari “effetti” di un blockbuster così amato come Avengers: Endgame ci sono anche le discussioni fra quelli che sono i suoi momenti più o meno riusciti. Nella categoria dei “meno”, secondo buona parte del fandom, rientra la ben nota scena al femminile, quella dedicata all’A-Force, che possiamo vedere durante la battaglia finale degli Avengers contro Thanos e la sua armata. Un momento che molte persone hanno giudicato come posticcio, un espediente per riunire insieme, in un’inquadratura, una serie di personaggi che non avevano mai neanche avuto l’opportunità d’interagire insieme in precedenza. Ebbene, nel libro The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe (via Screenrant) viene spiegato che la scena è stata addirittura rigirata perché, durante i primi test-screening, era stata giudicata troppo “ruffiana”. A parlare, nel tomo, è la produttrice Trinh Tran che spiega:

Quando abbiamo cominciato a fare i test-screening, c’era un po’ di preoccupazione perché pensavamo che potesse risultare troppo ruffiana. Avremmo sentito pareri tipo “Oh, le state mettendo in quella scena solo per mettere lì quella scena. Ma racconta davvero qualcosa all’interno della narrativa del film?”. C’era sempre questa preoccupazione nel retro della nostra testa.

Preoccupazioni che hanno portato a delle riprese aggiuntive dei vari personaggi ripresi in gruppi più piccoli atti a rendere la loro reunion più naturale. Un espediente, questo, che è comunque risultato posticcio e ruffiano da molti.

Nel maggio del 2019, gli sceneggiatori di Avengers: Endgame si erano così espressi in merito alla scena:

Christopher Markus: Questi film non esisterebbero senza i fan, perciò un film realizzato per frustrarli sarebbe una mossa suicida” ha commentato Christopher Markus. “La gente definisce ‘fan service’ un omaggio a una nicchia di appassionati, ma abbiamo visto tutti i numeri che fanno questi film. I fan sono la maggioranza, perciò quello che facciamo non è altro che un omaggio alle storie che abbiamo già raccontato. Non è che mettiamo citazioni a cose che solo tre persone possono notare, si tratta di fare dei collegamenti o raccogliere qualcosa di già seminato prima.

Stephen McFeely: Erano tutte fomentate. Tutti lo erano. Abbiamo discusso a lungo e duramente sulla necessità o meno di inserirla. Abbiamo sempre voluto che quel momento fosse dovuto e non un contentino per i fan. In tutta sincerità ci ha messo alla prova. Ci chiedevamo continuamente se lasciarla o meno e alla fine ci siamo resi conto che avremmo preferito vederla e aprire un bel dibattito. Lo abbiamo voluto tutti.

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