Malgrado l’elevato apprezzamento critico e gli sforzi della Warner Bros. in ottica Oscar, dal punto di vista commerciale Blade Runner 2049 non è propriamente definibile come una gallina dalle uova d’oro.

Con un budget stimato fra i 150 e i 180 milioni di dollari escluse le spese di P&A e 223 di incasso al box office globale, è ormai certo che il lungometraggio di Denis Villeneuve non sarà minimamente in grado di raggiungere il punto di pareggio visto e considerato che la release in Giappone e, soprattutto, in Cina non ha contribuito a mutarne le sorti  economiche. Nel mercato asiatico, Blade Runner 2049 è stato addirittura battuto in maniera netta da quello che altrove è un altro flop conclamato come Geostorm.

Secondo Michael Deeley, produttore dell’originale Blade Runner, il sequel ha un difetto molto grave che lo penalizza già in partenza: la durata eccessiva.

Non ho ancora in programma di vederlo, ma lo farò. È troppo lungo, doveva consentire – e avrebbero effettivamente dovuto fare – dei tagli. Non possono fare meglio di così al box-office perché non può essere proiettato più di tre volte in una giornata proprio perché dura troppo, una mossa che definirei auto indulgente se non addirittura arrogante. Una cosa criminale.

La dichiarazione è stata rilasciata a margine di un’intervista a Screendaily durante la quale il produttore di classici del cinema come Il Cacciatore, Un Colpo all’Italiana e L’Uomo che Cadde sulla Terra a margine della promozione della nuova edizione delle sue memorie raccolte in un libro intitolato “Blade Runners, Deer Hunters And Blowing The Bloody Doors Off“.

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La pellicola è diretta da Denis Villeneuve (Sicario, Prisoners). A occuparsi della distribuzione saranno la Warner Bros. (nel Nord America) e la Sony Pictures (nel resto del mondo).

Nel cast Ryan Gosling, Harrison Ford, Jared Leto, Robin Wright, Dave Bautista, Barked Abdi, Mackanzie Davis e Ana de Armas, il film sarà ambientato alcuni decenni dopo l’originale di Ridley Scott del 1982.

La sceneggiatura è opera di Hampton Fancher (co-autore della sceneggiatura dell’originale) e Michael Green, i due si sono basati su un’idea di Fancher e Ridley Scott, che è produttore esecutivo del film. Roger Deakins, nominato a 13 premi Oscar, è il direttore della fotografia.

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