Nella lunga intervista concessa da Bob Iger a CBNC oggi in occasione della Allen & Co. Sun Valley Conference in cui ha commentato (in maniera piuttosto dura) gli attuali scioperi degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood, il CEO Disney ha parlato anche a ruota libera di molti altri argomenti, soprattutto delle sfide che la sua compagnia (oltre agli altri studios) sta affrontando.

Prima di tutto, ha affrontato il tema del cambiamento di paradigma che sta affrontando l’industria, e cioè il passaggio allo streaming e l’abbandono da parte dei consumatori della televisione lineare e via cavo, che in passato hanno fruttato miliardi di dollari in profitti alla Disney (reinvestiti peraltro in acquisizioni miliardarie come Pixar, Marvel e Lucasfilm). Non è insomma da escludere che la major venda il canale televisivo broadcast ABC (dove mezzo secolo fa iniziò la sua carriera lo stesso Iger come uomo delle previsioni del tempo), ceda il canale sportivo ESPN e altre emittenti televisive e stazioni via cavo (oltre alle attività indiane di Hotstar, come svela oggi il WSJ), e si concentri sull’acquisizione delle quote rimanenti di HULU, la piattaforma streaming di cui Comcast possiede ancora una quota importante per la quale pare voglia più di 9 miliardi di dollari.

Iger ha poi parlato delle delusioni al botteghino di questa prima metà del 2023:

Non lo nego, ci sono state delle delusioni. Avremmo voluto che alcuni dei film più recenti andassero meglio al botteghino. Penso che il nostro zelo nell’aumentare notevolemente la produzione di contenuti per far crescere la nostra offerta streaming ci abbia portato a stressare un po’ troppo i nostri impiegati – in termini di tempo e attenzione – molto oltre il limite possibile.

La Marvel è un ottimo esempio. Non avevano ancora avuto una presenza significativa sul fronte televisivo. Non solo hanno dovuto far crescere il numero di produzioni cinematografiche, ma alla fine hanno dovuto creare anche un certo numero di serie televisive e, francamente, questa cosa ha diluito sia il focus che l’attenzione. Questo credo sia il problema più importante.

[…] Ci sono stati tre film Pixar di fila che sono stati lanciati direttamente in streaming – in parte, anzi in gran parte a causa del Covid. E penso che questo possa aver creato delle aspettative nel pubblico sulla disponibilità di questi film in streaming, cosa che ha tolto quel senso di urgenza nell’andare a vederli al cinema. E poi penso che ci sia stato anche qualche… beh, siamo d’accordo sul fatto che ci sia stato anche qualche problema sul fronte creativo.

Iger ha poi concluso che la soluzione migliore a questo problema sarà quella di diminuire la produzione di contenuti, concentrandosi maggiormente sulla qualità. Parliamo di film e serie tv di Marvel Studios, Pixar Animation Studios e anche Lucasfilm: “Tireremo un po’ i remi in barca, concentrandoci di più. Spenderemo di meno e produrremo di meno”.

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