Durante il podcast Happy, Sad, Confused l’intervistatore Josh Horowitz ha chiesto allo sceneggiatore e produttore Craig Mazin di chiarire il suo coinvolgimento in Dune: Parte 2.

L’autore di Chernobyl e The Last of Us, a quanto pare, è stato chiamato dalla Warner Bros. per fare una revisione della sceneggiatura del film di Denis Villeneuve, un coinvolgimento che una volta non veniva neanche menzionato, come ha spiegato lui stesso:

Ho “partecipato alla sceneggiatura” di Dune: Parte 2. Sono arrivato un anno dopo, è una di quelle situazioni in cui arrivi e fai un po’ di lavoro. Una volta non si poteva nemmeno dire, ma ora puoi trovarmi nei titoli di coda. Hanno ideato questo termine “materiale letterario”, quindi mi trovate alla voce “materiale letterario aggiuntivo” nei titoli di coda. [Denis Villeneuve] è gentile tanto quanto è geniale. È veramente bravo.

Nell’intervista si parla a tutto tondo di Chernobyl, The Last of Us e della “maledizione degli adattamenti videoludici”, ma in un passaggio Horowitz chiede a Mazin se vorrebbe essere coinvolto nella serie tv di Harry Potter che viene sviluppata attualmente dalla piattaforma streaming MAX.

Lo sceneggiatore ha detto di non essere interessato, anche se:

Amo i film e ho letto i libri. Non mi esprimo sul dibatto politico, ho una persona transgender nella mia famiglia e quindi non mi spingo a parlare di quel tema. Ma quando parliamo di un’impresa come quella serie, non mi farei mai coinvolgere perchè sto facendo The Last of Us. E forse sono troppo vecchio: ho 52 anni e se qualcuno inizia a lavorare a una serie in sette stagioni… Non è nemmeno un decennio quello di cui stiamo parlando. La vera sfida sarà proprio quella: come si impedisce a Harry di avere 29 anni nell’ultimo episodio!? È quella la vera sfida! La difficoltà nel fare una serie come The Last of Us, per cui ci abbiamo messo due anni anziché pochi mesi per fare otto episodi, sono gli effetti visivi. Più li utilizziamo per realizzare serie spettacolari, più tempo ci si mette. Le compagnie di effetti visivi sono impegnatissime, c’è un’azienda in particolare che fa tantissimi effetti visivi, lavora tantissimo per chiunque. Quindi insomma, per Harry Potter preferirei se ne occupasse uno showrunner o una showrunner giovane. Quando uscirono i libri, li compravo e li leggevo in un giorno: all’epoca Amazon aveva un accordo per cui te li consegnava il giorno del lancio. Ricevevo il libro, mi chiudevo in camera e intimavo a chiunque di non avvicinarsi perché dovevo leggere Harry Potter.

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