Variety ha pubblicato un nuovo report dedicato alle uscite di pellicole molto attese come No Time to Die, Eternals, Venom: la furia di Carnage, Ghostbusters: Legacy e altre che, stando a quanto riportato dal magazine, potrebbero risentire dell’effetto domino dovuto ai rinvii decisi dalla Paramount per film come Top Gun: Maverick, Mission: Impossible 7 e Jackass 4. Rinvii causati, è quasi superfluo dirlo, dall’effetto di una variante Delta del nuovo Coronavirus che, con la complicità di chi ancora per un motivo o per l’altro non si è vaccinato, sta purtroppo facendo innalzare in svariati paesi il numero dei decessi giornalieri.

Procediamo con ordine e partiamo dalla Warner Bros che proprio oggi, fra l’altro, presenta a Venezia una delle pellicole più attese dell’anno, Dune di Denis Villeneuve, tratto dalla seminale opera di Frank Herbert. Il magazine spiega che le uscite delle varie pellicole della major non dovrebbero subire variazioni di sorta proprio perché, a dicembre del 2020, la Warner ha optato, non senza generare accese polemiche, per il day-and-date contemporaneo fra sala e streaming su HBO Max negli Stati Uniti. Ergo, film come Dune, King Richard con Will Smith, Cry Macho di e con Clint Eastwood, il prequel dei Soprano The Many Saint of Newark dovrebbero restare fedeli alla calendarizzazione già nota.

È con blockbuster come No Time To Die che potrebbero cominciare i problemi. Stando al magazine e agli specialisti e insider interpellati, anche se la premiere di No Time to Die è stata già fissata, tanto che il trailer finale è stato diffuso qualche giorno fa, un repentino cambio di rotta non sarebbe da escludere. Eric Handler, analista del settore presso la MKM Partners, spiega: “Non credo che dovremmo rimanere sorpresi in caso di qualsiasi genere di slittamento in questi giorni. Quello attuale è un ambiente rischioso per film da 200 milioni di dollari di budget”. E infatti, secondo gli insider citati da Variety, potrebbe subire un ulteriore rinvio considerato che per la famiglia Broccoli il film è concepito per il cinema e tale deve restare. Per questioni di spettacolarità, certo, ma soprattutto monetarie. Sempre Handler aggiunge a proposito: “Come potrebbe la MGM non essere preoccupata? La fetta più larga dei suoi profitti arriva da Bond, non possono permettersi delle performance non all’altezza”.

Un analogo discorso viene fatto anche per la Sony, major che non ha una sua piattaforma streaming (motivo per cui ha stretto accordi nei mesi scorsi sia con Netflix che con Disney+) e ha giurato fedeltà alla sala per lo meno per quel che riguarda i suoi film più attesi come Venom 2, Ghostbusters: Legacy e Spider-Man: No Way Home. Altri, come Cenerentola con Camila Cabello (LEGGI LA RECENSIONE) o Hotel Transylvania: uno scambio mostruoso, sono stati venduti ad Amazon Prime Video. Malgrado le recenti rassicurazioni fatte circa l’uscita in sala dei lungometraggi citati, i rinvii non sarebbero da escludere anche se si spera che quantomeno per dicembre la situazione possa essere tornata più gestibile tanto da rendere più agevolmente percorribile la strada dell’uscita di Spider-Man: No Way Home.

Passando alla Disney, Variety si trova, paradossalmente, a confermare quanto affermato in un report di Vulture risalente ai giorni della Cinema-Con: Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il cinecomic targato Marvel Studios che vede Simu Liu nei panni del protagonista, sarebbe effettivamente un “sorvegliato speciale” e il destino di Eternals potrebbe proprio essere stabilito in base alle performance della pellicola arrivata nei cinema italiani lo scorso 1 settembre. Come noto, Shang-Chi è stato distribuito esclusivamente al cinema, con una finestra di esclusività di 45 giorni per il mercato nordamericano, e non in forma ibrida sala/Disney+ Premium Access a pagamento come Black Widow. Secondo Variety, la Disney ha dalle due alle tre settimane di tempo per capire cosa fare con Eternals.

Preoccupazioni, quelle legate alla distribuzione di blockbuster in un contesto di variante Delta galoppante, che si vanno anche a mischiare a quelle relative al fatto che molti dei film citati non sono riusciti ad assicurarsi l’uscita in Cina, mercato più importante che mai in tempi di pandemia.

Nessun portavoce delle varie major ha voluto commentare quanto pubblicato da Variety. Osservazioni, quelle fatte dal popolare magazine sul mondo dell’intrattenimento, che, allo stato attuale delle cose, restano solo ed esclusivamente delle indiscrezioni che speriamo di non confermare nelle prossime settimane.

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