A partire da oggi, la primissima versione di Topolino è diventata di pubblico dominio assieme a Minnie. La Disney non ha infatti più il diritto d’autore esclusivo per l’utilizzo della versione del celebre personaggio disegnata da Walt Disney e Ub Iwerks in Steamboat Willie, cortometraggio animato del 1928.

Questo significa che chiunque (artisti, scrittori, musicisti) potrà utilizzare le immagini di Topolino e Minnie nella versione proposta in quel corto, rispettando alcune linee guida di buonsenso. In particolare, chi utilizzerà quest’immagine per fuorviare i consumatori con riferimenti alla Disney rischia moltissimo. La major infatti ha dei marchi registrati (che sono gestiti da una disciplina diversa da quella del copyright) legati al fatto che Topolino venga comunemente collegato al suo brand e all’azienda, cosa che probabilmente renderà i tribunali molto indaffarati in futuro. Per fare un esempio recente sull’utilizzo di un’opera diventata di pubblico dominio, nel 2022 è scaduto il copyright di Winnie the Pooh, cosa che ha permesso la creazione del film horror Winnie The Pooh: Blood and Honey (sempre seguendo alcune linee guida sui marchi registrati, per esempio il personaggio non indossa la caratteristica maglietta rossa). Ma è altamente improbabile che qualcuno possa fare un film con il Topolino di Stramboat Willie e degli zombie, per i motivi di cui sopra legati al trademark aziendale della Disney e ai vari marchi associati.

La versione più moderna e nota di Topolino, ovviamente, rimane assolutamente protetta, come ha chiarito un portavoce della Disney:

Versioni più moderne di Topolino rimangono intatte dallo scadere del copyright di Steamboat Willie, e Topolino continuerà ad avere un ruolo centrale come ambasciatore globale di The Walt Disney Company nelle nostre storie, nelle attrazioni dei parchi e nel merchandise. Continueremo, ovviamente, a proteggere i nostri diritti sulle versioni moderne di Topolino e di altri lavori che rimangono coperti da copyright.

La legge americana sul diritto d’autore, oggi, prevede che un’opera diventi di pubblico dominio dopo 95 anni: è stata proprio la Disney (assieme a un gran numero di altri detentori di diritti) a spingere per un’estensione di 20 anni di questa protezione nel 1998 (con il cosiddetto “Mickey Mouse Protection Act”), che altrimenti sarebbe scaduta nel 2004.

Le altre opere che da oggi sono di pubblico dominio

Tra le altre opere entrate nel pubblico dominio nel 2024 ci sono il romanzo Orlando di Virginia Woolf, il film Circus di Charlie Chaplin, The Cameraman di Buster Keaton, L’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, L’amante di Lady Chatterley, Niente di nuovo sul fronte occidentale. È scaduto anche il copyright di Tigro, compagno di avventure di Winnie the Pooh, comparso per la prima volta nel 1928, e anche di L’uomo che ride di Paul Leni. Quest’ultima pellicola si basa sul romanzo omonimo di Victor Hugo scritto nel 1869 e racconta la storia d’amore tra Dea, una donna cieca e Gwynplaine, un uomo con una cicatrice che gli deturpa il viso in un perenne ghigno. L’uomo che ride e il suo protagonista sono stati d’ispirazione nella creazione del celebre Joker, nemico di Batman.

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