Prima di arrivare a Sam Raimi, anni fa, la Sony chiese a molti altri registi di girare Spider-Man e tra questi c’erano Barry Sonnenfeld, Chris Columbus (che scelse invece Harry Potter), Michael Bay e David Fincher. Quest’ultimo rifiutò perché non riteneva che il film fosse “una cosa adatta a lui”, come raccontato più volte nel corso degli anni.

Il regista è tornato a parlarne in un’intervista con il Guardian, spiegando di aver proposto la sua visione per un film di Spider-Man allo studio nel 1999. Nelle sue intenzioni si sarebbe dovuto glissare su tutta la parte del ragno radioattivo, focalizzandosi su un Peter Parker adulto.

Non erano interessati per un caz*o [ride]. E lo capisco, perché mi dissero: “Perché vorresti rimuovere la storia delle origini?” e io risposi: “Forse perché è stupida?”. So che quella storia delle origini significa tanto le persone ma pensavo: “Un ragno rosso e blu?”. Ci sono tante cose che posso fare nella vita, ma [Spider-Man] non è una di quelle.

In passato Fincher ha spiegato che nel suo film di Spider-Man Gwen avrebbe avuto un ruolo di spicco e, come nei fumetti, sarebbe morta:

La sequenza d’apertura del film che volevo fare sarebbe durata dieci minuti, sarebbe stata una sorta di video musicale che con delle inquadrature singole avrebbe raccontato il passato di Peter. Morso da un ragno radioattivo, la morte di Zio Ben, la perdita di Mary Jane, e poi il film sarebbe iniziato con Peter che incontrava Gwen. Sarebbe stato diverso, non sarebbe stata la storia di un adolescente. Sarebbe stata più la vicenda del tizio ormai abituato all’essere un mostro.

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