Lo scorso anno aveva destato abbastanza scalpore il fatto che la LEGO avesse superato marchi come Ferrari nella speciale classifica relativa alle aziende più influenti del mondo.

Badate bene: si parla di influenza del marchio, basata su concetti fondamentali come la fedeltà e correttezza verso il consumatore, la riconoscibilità del marchio, la soddisfazione dello staff e, più in generale, la reputazione aziendale, non tanto di fatturati, costo, valore delle azioni e via di questo passo.

L’appuntamento con Brand Finance si rinnova anche questo febbraio e, come abbiamo potuto constatare, al vertice c’è stato un avvicendamento ben poco sorprendente: la Disney ha scalzato la LEGO dalla prima posizione.

Nulla di particolarmente inaspettato. Grazie allo stratosferico exploit di Star Wars: Il Risveglio della Forza, unito a una proposta che spazia attraverso la Pixar, la Marvel, la ESPN, i Muppet, la Casa di Topolino ha ora una posizione dominante ben delineata. Basti pensare che, secondo il sito citato, il valore del marchio di Star Wars si aggira adesso intorno ai 10 miliardi di dollari, a fronte dei 4 miliardi spesi dalla major nel 2012 per acquisire la Lucasfilm.

Quanto alla LEGO, che resta nel novero delle aziende AAA+, lo scivolone era inevitabile a causa dei piccoli “scandali” che l’hanno vista coinvolta di recente. Tanto per citarne un paio: la multa comminata dalle autorità tedesche perché impediva ai rivenditore di proporre i propri set a prezzo scontato e le accuse di connivenza con le autorità censorie cinesi cercando di impedire all’attivista politico Ai Wei Wei l’utilizzo, nelle sue opere, dei prodotti LEGO (direttiva eliminata dalla multinazionale danese solo DOPO essere stata al centro di numerose critiche).

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