Un’indagine di CNBC scava a fondo nei “tre anni infernali” vissuti da Bob Chapek dopo che il 25 febbraio 2020 Bob Iger gli passò il testimone con all’annuncio che avrebbe rinunciato alla carica di amministratore delegato della Disney.

Visto il cambio di guardia, il comitato della Disney suggerì al nuovo AD di trasferirsi nell’ufficio di Iger nel quartier generale dello studio a Burbank, in California, ma c’era soltanto un problema: Iger non aveva alcun interesse a raccogliere le sue cose e ad andarsene, anche perché di fatto non avrebbe lasciato immediatamente la Disney; l’accordo di trasferimento prevedeva infatti che Iger potesse restare come dirigente esecutivo per 22 mesi.

Ma c’era una ragione pratica per cui Iger non voleva smuoversi dalla sua posizione: il suo ufficio era dotato infatti di una bella doccia privata e di tutto l’occorrente per radersi e sistemarsi prima dei grandi eventi.

Iger aveva una routine quotidiana particolarmente serrata: si svegliava alle 4:15, si allenava e poi si faceva la doccia. Dopo le giornate lavorative, nel caso avesse un evento serale, approfittava così per farsi la doccia in ufficio senza passare prima da casa.

Stando ad alcune fonti, Iger avrebbe detto a Chapek che adorava quei “giorni da due docce” e si sarebbe poi accordato con lui sul fatto che il suo successore non avesse bisogno di un ufficio con doccia.

Chapek si trasferì così in un ufficio più piccolo sullo stesso piano, ma si trattava già di un segnale di ambigui giochi di potere. Come noto, dopo un mandato di neanche 3 anni, Bob Iger è tornato amministratore delegato della Disney lo scorso novembre, mentre Bob Chapek si è dimesso lasciando Hollywood sotto shock.

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