Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia dell’arrivo su Disney+ negli Stati Uniti di film vietati ai minori come Logan – The Wolverine e i primi due film di Deadpool con Ryan Reynolds.

L’interprete di Deadpool aveva scherzato sulla notizia suggerendo alla Disney di mettere tale classificazione anche ad alcuni classici Disney Biancaneve e i sette nani, Bambi e Il re leone per aver causato “traumi irreversibili”.

C’è, però, chi non ha affatto scherzato sulla notizia, come riportato da Collider. L’associazione Parents Television and Media Council ha infatti accusato la Disney di non aver tenuto fede alla promessa fatta qualche anno fa che la piattaforma avrebbe accolto solamente “contenuti per la famiglia” e che “i contenuti più adulti sarebbero finiti su Hulu”.

Come sottolineato dal presidente Tim Winter, “la Disney ci ha mentito”, ha violato “la fiducia e la sensibilità” delle famiglie e ha spiegato che “ciò che è stato costruito in decenni adesso viene smantellato nel giro di pochi mesi”.

Non è la prima volta che Disney+ finisce sotto accusa visto che lo stesso era successo con l’arrivo delle serie Marvel prodotte per Netflix su Disney+.

La compagnia per il momento non ha risposto alle critiche, ma in occasione dell’arrivo dei film in questione in streaming ha ribadito che sul servizio sono disponibili tutti i parametri per la configurazione del Controllo genitori (Parental Control).

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