Il primo film di Final Destination è uscito nel 2000 e un sesto episodio è pronto a partire non appena termineranno gli scioperi. Il fulcro dell’intero franchise è la capacità di alcune persone di avere visioni sulla propria morte, riuscendo quindi a evitarla. Alla fine si imbattono comunque nella propria sorte, solo in modi diversi.

Il creatore della saga, Jeffrey Reddick, ha raccontato in una recente intervista con Los Angeles Times la sua frustrazione sulla scelta di far sempre morire i personaggi.

Non mi piace l’idea che tutti muoiano alla fine. È troppo cinico. “Perché lo guardiamo se alla fine tutti muoiono?” Quindi ho insistito per riportare indietro alcuni sopravvissuti. Perché mi piaceva l’idea che non puoi ingannare la morte – la morte è inevitabile per tutti noi – ma puoi prolungare la tua vita. E l’ho visto con mia madre. Ha vissuto fino a 97 anni ed è stata operata di cancro a 87 anni e avevano detto: “Non sopravviverà all’operazione”. Dieci anni dopo era ancora con noi. Quindi ho visto quanto le persone possono essere forti. Solo non lo vediamo spesso.

Nonostante sia il creatore del franchise, Reddick ha scritto unicamente il primo film, ma non gli dispiacerebbe tornare.

Sarebbe interessante tornare. La cose divertente è che non me lo hanno chiesto.

Sappiamo però che i due autori del sesto film (Gary Busick e Lori Evans) lo hanno contattato per avere la sua opinione su alcuni aspetti. Cosa che Reddick ha molto apprezzato.

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FONTE: CB

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