È Bloomberg a dare per primo una notizia che in realtà era attesa da mesi da molti analisti: Scott Stuber lascia la presidenza della divisione film di Netflix. Senza dubbio il tempismo colpisce, visto che tra poche ore verranno annunciate le nomination agli Oscar.

Tra i più giovani dirigenti in un’industria sempre più anziana, Stuber è arrivato a Netflix nel 2017, in un momento di forte espansione per il colosso dello streaming, e per questo aveva ottenuto risorse ingentissime da investire nella produzione di film. L’obiettivo era quello di creare un’offerta “cinematografica” (sebbene la sala cinematografica non rientri, tuttora, nel core business dell’azienda), attirando talenti per realizzare tanto blockbuster quanto film da Oscar. La statuetta più importante non è ancora arrivata, nonostante Netflix abbia investito centinaia di milioni di dollari nelle campagne premi (e anche quest’anno sarà sostanzialmente fuori dai giochi) e abbia ottenuto moltissime nomination tra il 2020 e il 2022. Sul fronte dei blockbuster, la strategia si è intensificata durante la pandemia, con il tentativo di creare proprietà intellettuali di successo che si potessero franchisizzare, con risultati altalenanti. Senza dubbio il successo più evidente di Stuber è stato quello di riuscire a creare relazioni solide con i talenti, sia davanti che dietro la macchina da presa, realizzando film con Spike Lee, Martin Scorsese, Alfonso Cuarón e molti altri registi.

Solo qualche mese fa, ammetteva che la strategia di Netflix ora è cambiata, passando dalla necessità di produrre una certa quantità di film al desiderio di farne meno, ma migliori:

Stavamo facendo crescere un nuovo studio cinematografico. Lo facciamo solo da pochi anni, e ci dobbiamo scontrare con aziende che hanno cent’anni di vita. Quindi devi chiederti: qual è il tuo modello di business? E per un po’ di tempo ci siamo dovuti assicurare di avere abbastanza contenuti. Ci serviva la quantità. […] Il mercato è diventato davvero frenetico, e noi facevamo parte di tutto questo. C’erano tantissimi grandi film con grandi star, e siccome non avevamo nulla in sviluppo o nessuna proprietà intellettuale interna, abbiamo cercato di ottenere il più possibile in maniera aggressiva.

Non sappiamo se vi siano state fratture con Netflix, anche se Variety (citando fonti bene informate) afferma che Stuber non avrebbe preso bene i tagli nel budget complessivo dell’area film e si sarebbe battuto a lungo per una maggiore trasparenza nei dati di ascolto e per l’uscita al cinema in esclusiva di alcuni film Netflix. Pare poi non vi siano mai state forti polemiche con il CEO Ted Sarandos né con il capo dei contenuti Bela Bajaria, tuttavia la promozione di quest’ultima deve aver chiarito a Stuber che il suo futuro probabilmente era altrove.

The irishman netflix

In che condizioni Stuber lascia Netflix Film

Secondo quanto riferisce Netflix, Stuber rimarrà nella compagnia fino a marzo per contribuire alla transizione: un sostituto non è stato ancora nominato, e in questo senso la competizione sarà senza dubbio altissima (in lizza ci sarebbero nomi altisonanti come Toby Emmerich, Emma Watts, Dan Lin, o forse anche Jim Gianopulos e Stacey Snider).

Per il momento Kira Goldberg e Ori Marmur rimarranno a capo dei blockbuster ad alto budget, mentre Niija Kuykendall gestirà i film a medio budget.

Nel corso del 2024 e del 2025 continueranno, ovviamente, a uscire pellicole volute e supervisionate da Stuber: parliamo di Beverly Hills Cop: Axel Foley (con Eddie Murphy), Back in Action (con Cameron Diaz e Jamie Foxx), The Union (con Halle Berry e Mark Wahlberg), The Piano Lesson (con Samuel L. Jackson e Denzel Washington) e The Old Guard 2 (con Charlize Theron). Il nuovo film de Le cronache di Narnia diretto da Greta Gerwig, fortemente voluto da Stuber, ovviamente rimarrà una priorità dello studio. Ma è chiaro che per farsi un’idea del futuro di Netflix sul piano dei film dovremo aspettare di capire chi verrà scelto come successore di Stuber. Sappiamo comunque che la strategia annunciata ormai già da qualche mese sarà quella di produrre di meno, approfittando della ritrovata apertura degli studios a cedere i propri film su licenza, tornando ad arricchire il catalogo Netflix.

Il futuro di Scott Stuber

Dopo l’addio a Netflix, l’executive è pronto a conquistare Hollywood con una sua impresa, e avrebbe già concordato il contributo di potenziali finanziatori per aprire una casa di produzione. L’idea sarebbe quella di concentrarsi su pellicole e serie tv mainstream, lavorando potenzialmente anche con Netflix.

Immagine di copertina: TheWrap

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