Durante la promozione stampa di Halloween Kills, Jason Blum, in una chiacchierata fatta con Collider, ha potuto parlare anche dell’adattamento cinematografico del celebre videogame horror Five Nights at Freddy’s creato da Scott Cawthon.

Il produttore ha rivelato che Chris Columbus, il regista fra gli altri di Mamma ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire e dei primi due Harry Potter, non è più collegato al progetto.

Dell’adattamento di Five Nights at Freddy’s si parla da anni. Nel 2015, pareva che dovesse essere Gil Kenan a dirigerlo, poi, nel 2018, è arrivata la notizia del coinvolgimento di Chris Columbus che era stato incaricato dalla Blumhouse di scriverlo e dirigerlo.

Anche se Jason Blum non è sceso nei dettagli, è probabile che tutto sia dovuto a questioni relative alla sceneggiatura e alla giusta chiave di lettura di questo adattamento. A novembre del 2020, era stato il creatore del franchise videoludico, Scott Cawthon, a illustrare le difficolta della cosa.

Il creativo spiegava che che con lo studio erano state prese in esame svariate storie per lo script di un film che, lo ricordiamo, è passato nel corso degli anni dalla New Line alla, appunto, Blumhouse. Cambiamenti che, negli anni, sono stati suggeriti dalle vari case di produzioni, registi e sceneggiatori che si sono avvicinati al progetto e che, narrativamente, passavano da una trama in cui, a irrompere da Freddy’s, era un gruppetto di adolescenti (“una premessa troppo distante dal concept originale del gioco” puntualizzava Cawthon) a quella in cui i peluche attaccavano Manhattan (“l’ho bruciata” spiegava laconico il game designer). Alla fine, la sceneggiatura su cui si baserà il film sarà quella basata su Mike, il protagonista del primo capitolo della saga videoludica.

Sempre Jason Blum, in merito a questo argomento, puntualizza:

Abbiamo scritto molte sceneggiature e ora siamo arrivati al punto in cui siamo riusciti a infilzare il filo nell’ago perché volevamo rendere giustizia a Five Nights at Freddy’s assicurandoci che Scott fosse felice. Che è l’unica maniera per poterlo fare, non ci andava di fare qualcosa che a lui non piacesse. Ponendo la cosa in una maniera diversa: non ho proprio la possibilità di fare qualcosa che a Scott non piace. Di base, è come se avesse l’equivalente del final cut e c’è voluto più tempo di quello che sperassi per ottenere la storia giusta.

Il franchise ha pubblicato 15 videogiochi, 10 libri e diversi altri prodotti su licenza; la serie è anche entrata nel Guinness World Records per il maggior numero di seguiti di videogiochi pubblicati in un anno.

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