Franco Battiato è morto oggi a 76 anni dopo una lunga malattia. A diffondere per primo la notizia il direttore de La Civiltà Cattolica Antonio Spadaro nelle prime ore del mattino:

Corriere.it lo ha poi confermato, spiegando che il cantautore si è spento questa mattina e che i funerali si terranno in forma privata, riprendendo un lancio dell’ANSA:

(ANSA) – Si è spento questa mattina nella sua residenza Franco Battiato. Lo rende noto la famiglia. I funerali avverranno in forma privata. Il cantautore, morto oggi nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità.

L’ultimo concerto di Franco Battiato risale al 17 settembre 2017, quando si è esibito al Teatro Romano di Catania: le ultime quattro date del tour vennero poi annullate per motivi di salute. Nell’agosto del 2019 è uscito il suo ultimo album, Torneremo ancora, successivamente è stato annunciato il suo ritiro dalle scene. Questa una delle sue ultime immagini, risalente a due anni fa:

 

Nato a Jonia il 23 marzo del 1945, Battiato ha avuto una carriera molto lunga nella quale ha spaziato tra numerosi generi musicali, scrivendo brani come La cura, Voglio vederti danzare, Centro di gravità permanente.

Il suo rapporto con il cinema è stato molto proficuo: comparso come attore in Baba Taga di Corrado Farina (1973), ha composto numerose colonne sonore tra cui quella di Una vita scellerata di Giacomo Battiato e Il giorno di San Sebastiano di Pasquale Scimeca. Le sue canzoni compaiono in Il giardino dei ciliegi di Antonello Aglioti, e nei film di Nanni Moretti Bianca, La messa è finita e Palombella rossa. Nel 2006 Alfonso Cuarón utilizza la versione di Battiato di Ruby Tuesday in I figli degli uomini. Lunga poi la collaborazione con Elisabetta Sgarbi per i suoi film, tra cui Deserto Rosa. Le sue canzoni compaiono anche nella colonna sonora di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino e in Benedetta follia di Carlo Verdone.

È stato anche regista: dopo aver diretto i suoi videoclip, nel 2003 scrive, dirige e compone le musiche del film Perdutoamor, vincitore del nastro d’argento come miglior regista esordiente. Nel 2005 il suo secondo film, Musikanten, viene presentato al Festival di Venezia: Alejandro Jodorowsky interpreta Ludwig van Beethoven negli ultimi 4 anni della sua vita. Jodorowsky fa parte del cast anche del suo terzo film insieme a Sonia Bergamasco: intitolato Niente è come sembra, viene presentato nel 2007 al Festival di Roma. Nello stesso anno dirige un docufilm sulla vita e le opere di Giuni Russo, intitolato La sua figura. Un altro docufilm, intitolato Auguri Don Gesualdo, esce nel 2010. Infine, nel 2014 dirige il docufilm Attraversando il Bardo. Aveva infine annunciato, ma mai realizzato, Händel-viaggio nel regno del ritorno, un film dedicato a Haendel e Scarlatti per il quale ha studiato per anni.

 

 

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