Ieri era il quarantennale della scomparsa del poeta, giornalista e regista Pier Paolo Pasolini, deceduto in seguito a un brutale omicidio nella notte fra il 1 e il 2 novembre del 1975.

Sull’importanza della figura di Pasolini e della sua levatura culturale è abbastanza superfluo disquisire: basta fare un rapido giro di canali in televisione o dare una fugace scorsa alle colonne dei quotidiani per capire come, nonostante i numerosi difetti e le pericolose zone d’ombra dell’Italia di qualche decennio fa, il livello del dibattito sociale e politico italiano sia caduto in un vertiginoso abisso senza fine da quando individui di tale portata sono trapassati per ragioni naturali o meno, come caso di Pasolini appunto.

Eppure, qualche ora fa, una voce si è levata dal coro: quella del abitualmente “vocale” Gabriele Muccino.

Il regista ha affidato la sua “critica” al Pasolini regista a un lungo post diffuso su Facebook e non si e poi sottratto al dialogo e alla diatriba con i numerosi commenti di chi non ha condiviso una virgola del suo pensiero.

Potete leggere il post qua sotto:

 

Pier Paolo Pasolini, regista. Leggo tanto di lui in questi giorni, ovunque. Lasciatemi dire la mia, ciò che penso da…

Posted by Gabriele Muccino on Lunedì 2 novembre 2015

 

Cosa ne pensate? Potete commentare la notizia in calce all’articolo.

Classifiche consigliate