In occasione del podcast di Michael Rosenbaum Inside of You, Bonnie Wright è tornata a parlare della sua esperienza sul set di Harry Potter, ammettendo una certa delusione per non aver potuto rendere giustizia al personaggio di Ginny.

La cosa all’inizio era per l’attrice fonte di ansia:

Ho decisamente provato ansia per l’interpretazione e per il desiderio di fare del mio meglio con la crescita del mio personaggio ad esempio. Pensavo: “Oddio, riuscirò a rendere giustizia a questo personaggio che la gente ama?”. L’ho trovato difficile, specialmente quando inevitabilmente molte delle scene venivano tagliate nel processo di adattamento da libro a film. Non c’era quindi molto da mostrare nei film.

A volte lo trovavo un po’ deludente, perché c’erano parti del personaggio che non riuscivano ad emergere perché non c’erano scene per farlo. La cosa mi ha fatto sentire un po’ in ansia o comunque frustrata.

Ha poi spiegato che non c’era molto spazio per i cambiamenti:

Non c’era spazio per modifiche in quelle sceneggiature, passavano di mano in mano di un milione di produttori. Quello che ho capito, anche se oramai non la vedo più così, è che la mia ansia era legata al fatto che la gente pensasse che non ero brava a interpretare il personaggio, ma poi ho capito che semplicemente non mi è stata data l’occasione per farlo. Quindi non è stata colpa mia.

Quando i fan condividono con me la loro delusione precisano proprio questo: “Sappiamo che non è stata colpa tua, ma volevamo vederti di più nei film”. E vale per ogni personaggio. Se solo i film fossero durati cinque ore…

Cosa ne pensate delle parole di Bonnie Wright sulla sua esperienza con Harry Potter? Ditecelo nei commenti!

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