Joe Russo spiega:
Il mondo sta cambiando alla velocità della luce e la pandemia ha sicuramente velocizzato il processo. Penso ci siano delle storie che sono più appropriate per la distribuzione digitale rispetto a quella cinematografica, una cosa che sta diventando anche più evidente. Il tutto senza considerare l’importanza della possibilità offerta dal digitale di raggiungere regioni dove altrimenti non potresti arrivare. Poi c’è la questione dei costi. La gente può condividere gli account e, al prezzo di un film, se me possono guardare 10. Non tutti possono permettersi il lusso di andare al cinema. Puoi raggiungere un pubblico più vasto e non devi sottostare a metriche prestabilite, come il box office del primo week-end, che finiscono anche per essere inappropriate perché non tutti i film sono concepiti per stabilire record al botteghino. Botteghino che finisce anche per avere dei contraccolpi negativi sulla storia, sul come un film viene percepito dalla stampa o dal pubblico tanto che, appunto, quella [la distribuzione in sala, ndr.] potrebbe non necessariamente essere la maniera migliore per far vedere un film.
La discussione passa poi su Wonder Woman 1984:
Penso che Wonder Woman 1984 sia un assaggio dei tempi a venire. E penso che possano potenziarsi a vicenda perché così chi vuole godere dell’esperienza cinematografica potrà decidere di farlo e chi, per motivi che possono spaziare da fattori economici, di salute o chissà che altro, avrà l’opportunità di vederselo a casa.
Cosa ne pensate delle dichiarazioni dei fratelli Russo? Ditecelo nei commenti!
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