Uno dei grandi protagonisti de Il mondo dietro di te è Friends. La celebre sitcom viene citata in maniera ricorrente durante tutto il film di Sam Esmail, e ha un ruolo centrale nel finale, un’aggiunta rispetto al romanzo originale di Rumaan Alam, come spiegava proprio quest’ultimo in un’intervista a Variety qualche giorno fa:

Concludere con quel particolare tocco di umorismo che [Sam] usa è estremamente soddisfacente e gratificante. È anche un’auto riflessione, dato che lui è un regista. Avendo lavorato anche in televisione, sembra quasi affermare qualcosa sul potere di quel mezzo e il suo impatto sul personaggio [di Rose]. Dico che è divertente, ma non lo considero uno scherzo. Non è uno scherzo ai danni di Rose, non lo è nei confronti del pubblico e nemmeno di Friends. È piuttosto un promemoria che l’arte può essere di conforto.

Parlando con Esmail, l’Hollywood Reporter non ha potuto non chiedergli come sia possibile che Rose non si sia resa conto che sua madre sia identica a Susie Moss, il personaggio interpretato da Julia Roberts nella seconda stagione della sitcom:

L’universo che creo per i miei film è un po’ scollegato dalla nostra realtà. È inevitabile, ovviamente. Vengono interpretati da attori che abitano nel nostro mondo! Quindi la mia spiegazione, che è meta ed è complicata, è che quando Rose vede Friends e vede Julia Roberts, vede una somiglianza verso sua madre, ma non ci pensa perché… è sua madre. Ai ragazzini non piace immaginare i propri genitori come delle star del cinema, quindi mi giustifico così.

La ragazzina è ossessionata dalla serie, ed è molto preoccupata che a causa dell’apocalisse tecnologica che sta investendo il mondo non sia in grado di vedere il finale della serie in streaming. Alla fine del film, si rifugerà in un bunker completo di collezione di DVD, che le permetterà di completare la serie. Ovviamente, è una stoccata anche nei confronti di Netflix, che distribuisce Il mondo dietro di te (nella scena si vede il tasto ‘Netflix’ sul telecomando). Spiega Esmail:

Ho girato la scena, l’ho inserita nel film, l’ho mostrata a Netflix e… ho incrociato le dita. È stata la mia unica strategia, e posso dire che non hanno detto nulla. Non c’è stata reazione, e io non ho chiesto nulla. Quindi ho lasciato la scena!

Chiaramente sono un grandissimo fan dei media fisici. Amo le uscite cinematografiche e capisco che ci sia un conflitto d’interessi, visto che potremmo incolpare lo streaming per il declino di entrambi i formati. Ma posso dire che quando sono cresciuto, prima di internet, non avevo accesso a moltissimi film di moltissimi registi, e se non fosse stato per Blockbuster o per la videoteca artistica della mia cittadina nel New Jersey non li avrei visti. Quindi sono diviso: vedo il valore nell’avere accesso a tutti questi grandi classici, soprattutto la qualità in cui li si trova. Per quanto io ami il cinema e l’home video, vedo anche un grande valore nello streaming.

Netflix, lo ricordiamo, ha perso la licenza di distribuzione di Friends in Nordamerica nel 2019 (nel resto del mondo la serie è ancora presente). Ma non è stato un problema:

Nessun problema. Erano così innamorati di questa mia scelta, e sul fronte della storia aveva perfettamente senso. È una serie così iconica, ed è un fenomeno globale. Non lo era solo all’epoca, continua a esserlo con le nuove generazioni. Quindi aveva senso che Rose fosse ossessionata, e loro ci hanno dato il massimo sostegno.

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