Come sapete, la 20th Century Fox qualche settimana fa ha rinviato a settembre l’uscita italiana di Independence Day: Rigenerazione, con buona pace dei fan che si erano illusi di vedere l’atteso film di Roland Emmerich in contemporanea con il resto del mondo.

La cosa però ha scatenato la reazione di Anec e Anem, le associazioni nazionali di esercenti ed editori musicali, che negli ultimi giorni hanno diffuso un comunicato congiunto protestando per la decisione della Fox e prendendola da esempio per un discorso più ampio per l’estate cinematografica. La cosa ha avuto un’eco anche sui media americani: Variety ha infatti dato spazio alla polemica pubblicando anche una risposta di Osvaldo De Santis, CEO della divisione italiana della Fox, che ha voluto motivare il rinvio. A quanto pare è stata offerta alla Fox la possibilità di organizzare una première del film alle Terme di Caracalla a Roma, dove solitamente vengono proposte opere liriche: “Ci è stata data questa opportunità, che ovviamente avrà un enorme risalto sui media, e abbiamo capito che era una opportunità da non perdere”. De Santis ha anche sottolineato come Fox, negli ultimi anni, abbia distribuito diversi grandi blockbuster nel periodo estivo contribuendo a dare una spinta all’estate cinematografica. Quest’anno, tuttavia, le cose andranno diversamente, visto che anche l’Era Glaciale: In Rotta di Collisione uscirà a fine agosto, molto dopo il lancio nella maggior parte dei mercati internazionali.

Questo il comunicato di Anec e Anem:

ANEC-ANEM: “Rinviare a settembre alcuni film dell’estate indebolisce l’offerta”

“A fronte dell’impegno assunto da Esercizio e Distribuzione con il MIBACT, alcuni distributori si sono defilati. Ci vuole maggior senso di responsabilità da parte di tutti”

È notizia di queste ultime settimane il rinvio dell’uscita del film “Independence Day – Rigenerazione” da parte della 20th Century Fox dal 6 luglio all’8 settembre. Il film esce negli Stati Uniti il 24 giugno e in day-and-date in numerosissimi altri paesi (Inghilterra 23/6, Spagna 1/7, Francia 20/7).

In Italia, come nei rimanenti Paesi del continente, sarebbe dovuto uscire subito dopo la conclusione dei Campionati Europei di Calcio, anche al fine di contrastare la concorrenza illecita da parte della pirateria. Ma soprattutto avrebbe fatto da traino per altri film, per proporre al pubblico e agli esercenti un’offerta di titoli per tutta la stagione estiva, cercando di evitare l’affollamento di prime visioni tra fine agosto e settembre. Ma le associazioni sottolineano la generale povertà, dopo tante promesse, del periodo coincidente con la manifestazione sportiva.

“L’importanza dell’allungamento della stagionalità estiva – dichiarano i Presidenti di ANEC e ANEM, Luigi Cuciniello e Carlo Bernaschi – è un elemento fondamentale il cui valore sottolineiamo da sempre, ma nonostante questo ci ritroviamo a constatare che alcune imprese di distribuzione perseverano in un accorciamento della stagione andando così a ricreare l’ormai tipica congestione del prodotto nel periodo autunnale e rendendo sempre più problematica la gestione del personale.

La maggioranza dell’esercizio italiano, dai grandi circuiti alle piccole imprese, ha impostato da anni la propria attività senza interruzioni, grazie ai notevoli passi avanti compiuti, ma i costi gestionali restano gravosi anche nei mesi estivi. L’assenza di offerta adeguata nel periodo”, proseguono i presidenti ANEC e ANEM, “costringe a un ripiegamento su antiche abitudini, senza precedenti in altri paesi. Non entriamo ovviamente nel merito delle scelte commerciali, tuttavia è opportuno un maggior senso di responsabilità da parti di tutti per far crescere in maniera condivisa il Sistema Cinema nel nostro Paese.

Film importanti usciti dopo il Festival di Cannes hanno sempre ottenuto ottimi risultati, come conferma quest’anno “La pazza gioia” di Virzì, da poco sugli schermi”. “Questo ennesimo episodio – concludono Cuciniello e Bernaschi – si verifica in un momento in cui l’industria del cinema, per via dell’iniziativa legislativa promossa dal ministro Franceschini, dovrebbe essere unita e lavorare insieme per promuovere delle soluzioni che possano tornare a far crescere la sala cinematografica, punto centrale di aggregazione sociale e culturale.

Se questa posizione non dovesse sbloccarsi, siamo pronti a valutare varie forme di protesta a partire dalla mancata partecipazione ai principali momenti di confronto tra le associazioni e le imprese del settore”.

 

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