Ogni film di Indiana Jones ha avuto il suo MacGuffin; quella reliquia perduta che lndy cerca e che deve proteggere dalle mani avide dei nemici. Abbiamo avuto l’Arca dell’Alleanza, le pietre sacre del dio Shiva, il Sacro Graal e infine il teschio di cristallo.

Parlando con Variety il regista del film James Mangold e la presidentessa della Lucasfilm Kathleen Kennedy hanno spiegato come il MacGuffin dell’ultima pellicola sia cambiato rispetto ai progetti iniziali. Era importante per loro infatti che l’ultima avventura di Indiana Jones fosse memorabile e che quindi la reliquia perduta si distinguesse da tutte le precedenti. La scelta è ricaduta così sull’Antykithera, un meccanismo inventato da Archimede che si dice possa far tornare indietro il tempo. Kennedy ha spiegato:

Indy ha passato la sua intera vita esplorando il tempo. Una volta che Jim (Mangold) lo ha colto come tema, ha risuonato in tutti noi che abbiamo investito 40 anni in queste storie.

Come dice Kennedy, le avventure dell’archeologo hanno sempre ruotato intorno alla tematica del tempo. Già il fatto che le reliquie cercate fossero oggetti antichi, mitologici, andati perduti rende l’idea. Il Graal, tra l’altro, avrebbe dovuto conferire l’immortalità a chi avesse attinto alla sua acqua. Sembrava appropriato quindi scegliere un oggetto che di per sé manipola il tempo come ultimo MacGuffin.

Vedremo come si concluderà l’avventura di Indy, se anche questa volta non otterrà la reliquia ricercata, ma conquisterà qualcos’altro dal punto di vista umano. Magari stringendo un bel rapporto con la figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge).

Indiana Jones e il quadrante del destino sarà al cinema a partire dal 28 giugno.

Potete trovare tutte le informazioni sul film a questa scheda.

FONTE: Screen Rant

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