James Cameron ha rischiato di morire durante le riprese delle scene subacquee di The Abyss. Uscito nel 1989, il film racconta la storia di una squadra di sommozzatori civili che si trova a dover interrompere la ricerca di un sottomarino nucleare perduto a causa di una specie aliena acquatica. Ospite recentemente del Beyond Fest per una proiezione speciale della pellicola (via Variety), il regista ha infatti raccontato:

Avevamo gli “angeli”, ovvero dei sommozzatori di sicurezza che erano proprio lì, e ognuno di loro era assegnato a uno o due degli attori e li teneva d’occhio per tutto il tempo. [Ma] non guardavano me. Stavamo lavorando a 9 metri di profondità, e per poter muovere la macchina da presa sul fondale, indossavo dei pesi pesanti intorno ai piedi, niente pinne e una cintura con pesi pesanti intorno alla vita.

Quando la bombola d’ossigeno si scarica, ricevi un avviso che sta per finire l’aria. Questa cosa aveva un servoerogatore a pistone, quindi avevo un solo ultimo respiro… e poi niente. Tutti regolavano le luci e nessuno mi guardava, cercavo di attirare l’attenzione del [direttore della fotografia subacquea] Al Giddings, ma Al era stato coinvolto in un incidente subacqueo e gli erano esplosi entrambi i timpani, quindi era sordo come una campana, e io stavo sprecando il mio ultimo respiro d’aria dicendo ‘Al… Al…’ mentre lui mi dava le spalle.

Così, quando la situazione pareva ormai farsi tragica, Cameron capì cosa fare per non lasciare le penne sott’acqua. L’unico intoppo? Proprio uno degli angeli:

Il sommozzatore arriva a circa 3 metri dalla superficie e mi infila in bocca un erogatore che non aveva controllato. Era rimasto a sbattere sul fondo della vasca per tre settimane e aveva una lacerazione, così l’ho spurgato con cura, ho fatto un respiro profondo… d’acqua. Poi l’ho spurgato di nuovo e ho fatto un altro respiro profondo… d’acqua.

A quel punto ero quasi in superficie, ma ai sommozzatori insegnano a tenerti giù in modo da non embolizzare e per evitare che i polmoni si espandano eccessivamente durante la risalita. Io sapevo cosa stavo facendo, ma il sommozzatore non voleva lasciarmi andare e io non avevo modo di dirgli che l’erogatore non funzionava. Così gli ho dato un pugno in faccia, ho nuotato verso la superficie e quindi sono sopravvissuto.

Trovate tutte le informazioni su Avatar: la via dell’acqua, ultimo film di James Cameron, nella nostra scheda.

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FONTE: Variety

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