Durante una recente intervista per People, Jeff Daniels ha parlato di un’epifania avuta dopo la fine di To Kill a Mockingbird (adattamento di Il buio oltre la siepe), spettacolo teatrale che gli è valso una candidatura al premio Tony nel 2019 in cui interpretava Atticus Finch, il ruolo di Gregory Peck nel film premio Oscar del 1962.

L’attore ha infatti spiegato che dopo decenni di ruoli e una lunga carriera, ha smesso di avere ambizioni.

L’impresa di diventare la più grande stella nella storia delle stelle… se n’è andata, è finita con la conclusione dell’anno trascorso a lavorare a To Kill A Mockingbird” ha spiegato. “Atticus Finch non si può superare“.

Ha poi parlato del ruolo di un agente di polizia nella serie Prime Video American Rust, di cui a marzo è arrivata la seconda stagione. L’attore ha accettato la parte dopo una telefonata del suo agente:

Mi ha chiesto: “Cosa vuoi fare?”. C’erano voluti 44 anni per arrivare a quel momento, ma è lì che ho saputo di avercela fatta.

Il nuovo approccio dell’attore spiega perché ha accettato il ruolo esigente di Charlie Croker, un magnate immobiliare in bancarotta, nella miniserie Netflix A Man in Full.

Mi sto mettendo in gioco al 100%. A questo punto la cosa che mi diverte di più è mettermi alla prova. Posso sembrare credibile? Ce la posso fare? Posso renderlo un personaggio così interessante che il pubblico tenga a lui per tutta la serie? È stato impegnativo, e a quanto pare ce l’ho fatta” ha spiegato.

Ha così concluso spiegando che “adesso posso finalmente rilassarmi“, senza provare ansia:

Non mi sembra più di mettere a rischio la mia carriera, perché alle spalle ho un archivio di interpretazioni. Praticamente ce l’ho fatta, penso: “Ok, chi mi vuole adesso?“. Ma se nessuno mi vuole, va benissimo così.

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