Come noto, Silent Night – Il silenzio della vendetta di John Woo è caratterizzato dall’assenza totale di dialoghi.

Durante il Red Sea Film Festival, come riporta Variety, il protagonista Joel Kinnaman ha sottolineato la peculiarità del progetto:

Sono cresciuto guardando film sottotitolati, ma ci sono sfumature della lingua che si perdono. Puoi vivere l’esperienza, ma perdi delle sfumature. In Silent Night questo non succede, tutto il mondo può guardare lo stesso film perché viene raccontato solo visivamente. 

Ha poi aggiunto, facendo riferimento alle sue origini svedesi:

Volevo realizzare film e raccontare storie per tutto il mondo, questa allora è stata una grande occasione.

Per girare un film senza dialoghi l’attore ha dovuto prestare particolarmente attenzione alle microespressioni:

Mi sono preparato emotivamente molto più intensamente del solito, perché avevo solo gli occhi e le microespressioni facciali. Dovevo avere il controllo di ogni singolo muscolo facciale.

Kinnaman ha poi riflettuto su quanto sia importante la voce per gli attori, sottolineando però che si tratta anche di un modo per “imbrogliare un po’”.

Una battuta può veicolare le tue emozioni, ma c’è anche la variante negativa. Lo si vede tanto nella televisione americana, quella che io chiamo “recitazione sussurrata”. In questo caso gli attori modulano la voce per far sembrare che siano emotivamente coinvolti quando in realtà non provano neanche una sola emozione.

L’attesissimo film di John Woo è arrivato nelle sale italiane il 30 novembre.

Cosa ne pensate? Se siete iscritti a BadTaste+ ditecelo nei commenti!

Seguiteci su TikTok!

Classifiche consigliate