Come riporta Variety, durante il suo secondo giorno di deposizione nel processo per diffamazione contro Amber Heard, Johnny Depp è stato chiamato a parlare del franchise di Pirati dei Caraibi, chiarendo il suo rapporto con la Disney.

Obiettivo del processo è dimostrare che il pezzo pubblicato da Amber Heard sul Washington Post a proposito della violenza domestica ha avuto un effettivo impatto sulla carriera dell’attore, a partire da un ruolo per cui l’attore è particolarmente celebre.

Nella giornata di ieri, Depp ha sostenuto di aver perso a tutti gli effetti il ruolo di Jack Sparrow pochi giorni dopo la pubblicazione del pezzo in questione. Come noto, dopo l’uscita del quinto film della saga la Disney ha messo in cantiere due nuovi progetti, tra cu uno ambientato nello stesso mondo della saga principale, ma con protagonista Margot Robbie. Interrogato sullo stato del sesto film della saga, l’attore ha spiegato che a quanto gli risulta il film è in “fase di stallo“.

Durante il controinterrogatorio, il legale di Heard ha fato notare all’attore un articolo del Daily Mail risalente a ottobre 2018 (due mesi prima della pubblicazione del pezzo dell’attrice) intitolato “Nascondi il rum! Johnny Depp FUORI dal ruolo di Jack Sparrow nel franchise Disney di Pirati dei Caraibi mentre l’attore affronta problemi economici e drammi personali“.

La risposta di Depp è stata allora la seguente:

Non ne ero al corrente, ma non mi sorprende. Erano già passati due anni di conversazioni costanti in tutto il mondo su quanto fossi un picchiatore coniugale. Sono certo che la Disney stesse cercando di tagliare i ponti per sicurezza. Il movimento #MeToo era in pieno fermento a quel punto.

Ha però fatto notare che nonostante il desiderio di prendere le distanze da lui, scartando la possibilità di un sesto film, la compagnia non ha mai fatto un vero e proprio dietrofront:

Non hanno rimosso il mio personaggio dalle attrazioni, non hanno smesso di vendere bambole del Capitano Jack Sparrow, non hanno smesso di vendere nulla.

Ciò che sostiene l’attore è quindi che il pezzo di Heard sia stato determinante:

Sarei un vero babbeo se pensassi che le parole della signora Heard non abbiano avuto un effetto sulla mia carriera, con il mio nome o senza.

La difesa proverà a dimostrare che non ci sono margini per una condanna per diffamazione visto che il nome dell’attore non viene fatto nel pezzo. Depp ha ribattuto che visto che l’articolo è stato pubblicato nel 2018 e che Heard ha scritto: “Due anni fa sono diventata una figura pubblica a rappresentanza della violenza domestica“, non può esserci ambiguità nelle parole dell’attrice. Il 2016 è proprio l’anno in cui Heard ha chiesto un ordine restrittivo dopo aver denunciato l’attore di violenza domestica.

Ha poi sostenuto che la sua carriera era già finita “nel secondo esatto che sono arrivate le accuse contro di me“:

Ho perso non appena è successo. Non importa quale sia il risultato di questo processo, è un fardello che mi porterò per il resto dei miei giorni… le sto facendo causa per diffamazione e per le svariate falsità che ha detto sul mio conto per porre fine alla mia vita.

Il controinterrogatorio si è concluso con il legale di Heard che ha sottolineato il contenuto di una dichiarazione giurata di Depp a proposito del suo rapporto con la Disney e Pirati dei Caraibi:

Posso dire in tutta onestà che oggi come oggi, alla luce di tutto, se mi offrissero 300 milioni di dollari e un milione di alpaca, niente al mondo mi indurrebbe a tornare a lavorare con la Disney a un film di Pirati dei Caraibi.

È tutto vero, signor Rottenborn” ha concluso Depp.

 

 

Il processo alla presenza di Depp ricomincerà oggi pomeriggio, mentre alla sbarra prossimamente sarà il turno di Amber Heard.

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