Gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori a Hollywood stanno portando a una mobilitazione più ampia nell’industria dell’intrattenimento. Da un lato, anche a livello internazionale i lavoratori iniziano a volere riconosciuti maggiori diritti sindacali, dall’altro negli Stati Uniti ci sono alcune maestranze che si stanno organizzando a livello sindacale.

In particolare, ieri gli artisti degli effetti visivi che lavorano presso i Marvel Studios hanno inoltrato una richiesta formale presso il National Labor Relations Board di potersi sindacalizzare, facendosi rappresentare dalla sigla IATSE (un sindacato che rappresenta varie maestranze). L’elezione, che è stata richiesta da un’ampia maggioranza di più di 50 impiegati sul set, potrebbe tenersi già il 21 agosto.

Attenzione: non si tratta delle centinaia di artisti che lavorano presso le aziende di VFX verso le quali i Marvel Studios subappaltano la post-produzione di film e serie tv (con ritmi di lavoro giudicati spesso insostenibili). Parliamo di impiegati sul set a livello di produzione: analisti di dati, assistenti di ripresa, manager di produzione e tecnici di vario tipo. Ma una sindacalizzazione di questi professionisti potrebbe essere il primo passo verso il riconoscimento di una sindacalizzazione più ampia a livello industriale degli artisti degli effetti visivi, come sta capitando anche nel settore dell’animazione.

IATSE spiega, in un comunicato, che “è la prima volta che i professionisti degli effetti visivi hanno unito le forze per chiedere gli stessi diritti e le stesse protezioni dei loro colleghi sindacalizzati nell’industria cinematografica. […] Per quasi mezzo secolo, i lavoratori dell’industria degli effetti visivi hanno visto negate le stesse protezioni e gli stessi benefit che i loro colleghi ricevono sin dall’inizio dell’industria cinematografica di Hollywood. Questo è un primo, storico passo perché i lavoratori dei VFX uniscano le forze con una voce collettiva chiedendo rispetto per il lavoro che svolgono”.

IATSE rappresenta maestranze come scenografi e art director, operatori di macchina, tecnici del suono, montatori, truccatori e parrucchieri, costumisti, supervisori alla sceneggiatura, attrezzisti, tecnici delle luci, arredatori di scena sia al cinema che in televisione. Gli artisti degli effetti visivi non sono mai rientrati, come spiega Bella Huffman, coordinatrice della categoria: “Ai nostri impiegati non si applicano gli obblighi di turnazione, le ore protette né le paghe eque. Gli effetti visivi devono appartenere a un reparto sicuro e sostenibile per tutti, sia chi ha sofferto per troppo tempo condizioni di questo tipo, sia chi si appresta a iniziare a fare questo lavoro sapendo che non verrà sfruttato”.

Negli ultimi mesi si è molto parlato dei problemi dei Marvel Studios e degli studios verso i quali subappaltano la post-produzione di film e serie tv. Un anno fa erano state rivolte accuse pesanti di sfruttamento da parte degli artisti, che avevano ricevuto il sostegno tra gli altri di Tatiana Maslany e della regista di She-Hulk. A marzo, poi, è arrivato il licenziamento di Victoria Alonso, dirigente dell’area post-produzione dei Marvel Studios.

Fonte: Vulture

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