Da oggi cade l’obbligo di indossare la mascherina e di esporre il Green Pass in quasi tutti i contesti, salvo sui mezzi di trasporto, nei palazzetti sportivi, nelle RSA e negli ospedali e in cinema e teatri. In questi luoghi sarà necessario accedere con la mascherina fino al 15 giugno.

L’ANEC non ci sta: l’associazione guidata da Mario Lorini, che già si era espressa contro questa decisione definendola discriminatoria, ha ora inviato due lettere aperte, una al presidente del consiglio Mario Draghi (e ai ministri Franco, Franceschini Speranza, al presidente del CDR e al presidente dell’ANCI), e una al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Le riportiamo integralmente:

LETTERA A SERGIO MATTARELLA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Roma, 29 aprile 2022

Al Signor
Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella

Signor Presidente,
ci rivolgiamo a Lei alla vigilia del più importante appuntamento del cinema italiano, la cerimonia di premiazione dei David di Donatello. Le sale cinematografiche da oltre due anni, come Lei ben sa ed ha avuto modo in più occasioni di richiamarne la vicinanza, sono in forte sofferenza a causa della pandemia e delle stringenti misure restrittive imposte. Le conseguenze delle scelte adottate nell’adozione di protocolli molto rigidi sono molteplici, dalla chiusura di numerose sale cinematografiche sul territorio nazionale, a perdite che ancora oggi sono superiori al 60%, mentre al contempo l’Europa sta tornando ai livelli pre pandemici, per arrivare al forte disinteressamento del pubblico al cinema italiano, alla produzione nazionale.
Il 1° maggio doveva rappresentare il giorno di liberazione del popolo italiano dalle restrizioni, e lo sarà per tutte le attività economiche e di aggregazione, con l’eccezione della sale cinematografiche, sulle quali ancora permane l’obbligo delle mascherine FFP2 per l’accesso e la visione dei film. Misura non più richiesta neanche nei luoghi della sanità, ospedali, RSA, hospice, dove i più deboli e fragili sono al centro della massima attenzione e tutela.
Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei condividendo la lettera di appello che abbiamo inviato al Prof. Mario Draghi affinchè si possa intervenire, proprio nei giorni della celebrazione del cinema italiano, ad evitare che siano invece la condanna inesorabile delle sale cinematografiche italiane. Riponendo nel suo interessamento le nostre più profonde speranze, La ringrazio a nome di tutti gli esercenti e lavoratori delle sale cinematografiche italiane per quanto potrà fare.
Distintamente,

ANEC – Assocazione Nazionale Esercenti Cinema
Il Presidente
Mario Lorini
All. Lettera al Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi

LETTERA A MARIO DRAGHI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Roma, 29 aprile 2022

Ill.mo
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Mario Draghi

e p.c.
Dott. Daniele Franco
Ministro dell’Economia e delle Finanze

On. Dario Franceschini
Ministro della Cultura

On. Roberto Speranza
Ministro della Salute

Dott. Massimiliano Fedriga
Presidente Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

Ing. Antonio Decaro
Presidente ANCI

Ill.mo Presidente,

ci rivolgiamo a Lei che ha dimostrato nel corso degli ultimi due anni costante e continuativa vicinanza e sensibilità al martoriato mondo dello spettacolo cinematografico. Dopo 26 mesi dall’inizio della pandemia, assistiamo impotenti al completo allentamento delle misure restrittive per tutte le attività economiche, commerciali e di svago, con l’UNICA ECCEZIONE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE e di spettacolo al chiuso. L’ordinanza che porta la firma del Ministro della Salute On. Roberto Speranza in data 28 aprile 2022, impone ancora per 45 giorni l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 in tutti i luoghi di spettacolo al chiuso, liberando di contro ogni altra attività. Appare addirittura incredibile che in ospedali, RSA, hospice, ambienti dove la tutela dei più fragili e deboli costituisce la massima priorità per la collettività, si ritenga sufficiente richiedere per i visitatori un generico dispositivo di protezione delle vie respiratorie.
E ancora, le discoteche sono state definitivamente liberate dall’obbligo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, dopo che dal 1° aprile era stato già loro concesso l’ingresso con le sole mascherine chirurgiche e il ballo addirittura senza necessità di dispositivi di protezione. Non sono forse questi luoghi affollati, dove è impossibile garantire il distanziamento? Come si può quindi accettare un provvedimento così palesemente discriminatorio? Oppure dobbiamo veramente pensare, Signor Presidente, che i luoghi di spettacolo siano davvero i più pericolosi per la popolazione italiana?
Per oltre due anni abbiamo accettato con massima responsabilità tutte le misure e i protocolli applicati e imposti, sempre prima di tutte le altre attività: primi a chiudere, primi a vedersi applicato obbligo del green pass, anche per le attività all’aperto in pieno mese di agosto 2021, primi a vedersi imposte le FFP2, limitazioni continue all’esercizio delle attività complementari che garantiscono la sopravvivenza aziendale. Il 2020 ha registrato perdite del settore cinematografico in sala di oltre il 70%, il 2021, unico caso in Europa, ha ulteriormente perso il 12% sull’anno precedente e dopo 4 mesi, il 2022 si attesta ancora ad un -60% sul 2019, mentre in Europa gli ingressi perdono non oltre il 30%.
Signor Presidente, così si muore. La cultura in sala che, non dimentichiamolo è anche impresa, non è più garantibile a queste condizioni. Alla vigilia della più importante cerimonia annuale del cinema italiano, i premi David di Donatello, dobbiamo con forte rammarico rilevare la condanna incomprensibile del settore dell’esercizio cinematografico, presidio culturale che con la sua massima capillarità sui territori consente al popolo italiano di fruire del cinema, del suo prodotto nazionale, agli studenti di accedere a formazione ed educazione all’immagine e soprattutto di ritrovare una socialità che è stata profondamente minata negli ultimi anni.
Signor Presidente, a Lei ci rivolgiamo perché possa intervenire per arginare questo disegno inconcepibile. Non vi è più ragione per “marchiare” le sale cinematografiche come locali malsani, privi di sufficienti sistemi di areazione (dettaglio che si evince dalle dichiarazioni dei tecnici unite alle misure dei politici), messaggio che diffuso e trasmesso alla popolazione rischia di allontanarla definitivamente da questi luoghi. Ricordiamo che la normativa di pubblico spettacolo, comprendente anche le disposizioni in tema di obbligo di ricambio d’aria, di installazione di idonei impianti dimensionati sul massimo affollamento e sul volume delle sale, è tra le più stringenti imposte a livello internazionale.
Signor Presidente, non lasciamo che i David di Donatello diventino solo una passerella vuota per celebrare i talenti di un cinema che sta perdendo il suo contatto con il pubblico. L’esercizio ha superato ogni rivoluzione tecnologica e di costume che ne ha eroso via via la redditività, conservando tuttavia un ruolo fondamentale nella filiera del prodotto audiovisivo, ma nostro malgrado dobbiamo questa volta rilevare che contro politiche incomprensibili che minano provvedimento dopo provvedimento la sopravvivenza del settore, non ci resta che alzare le mani e rassegnarci ad una prossima “estinzione”.
Signor Presidente, ci affidiamo a Lei affinché possa intervenire per la revisione di queste scelte, considerando anche l’opportunità offerta dal percorso di conversione in Legge del DL Covid, che con apposito emendamento definirà l’obbligo fino al 15 giugno. Un suo intervento può mettere fine a queste scelte sperequative e riportare coerenza nei protocolli per la tutela della salute dei cittadini, adottati per le sale cinematografiche, uniformandoli a tutte le altre attività economiche e produttive, dove vige la raccomandazione. Certi della sensibilità che ha in più occasioni dimostrato e manifestato a sostegno della cultura e della difficoltà dei suoi lavoratori e dei luoghi ove si svolge e si diffonde, auspichiamo in un Suo autorevole intervento.

ANEC – Assocazione Nazionale Esercenti Cinema
Il Presidente
Mario Lorini

 

 

 

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