I commenti audio sono stati inclusi nei supporti fisici a partire dal 1984, quando Criterion Collection fece uscire il King Kong del 1933 su laserdisc con il commento dello storico del cinema Ronald Haver che raccontava aneddoti sulla produzione del film. Da allora, per decenni, i commenti di registi, attori e produttori sono stati inclusi nelle confezioni fisiche di migliaia di film, programmi televisivi e persino videogiochi. Questa funzione è però oggi pressoché totalmente assente nei film disponibili sulle piattaforme streaming.

Al momento infatti, Criterion Channel sembra essere l’unico servizio che supporta costantemente i commenti audio, poiché queste caratteristiche sono spesso incluse nella distribuzione fisica e sono molto apprezzate dai suoi fan. In generale, questa tendenza non piace nemmeno agli stessi registi, tra cui Mike Flanagan, che a The Verge dichiara:

Sono anni che lo chiediamo a gran voce sui social. Gli streamer hanno la possibilità di aggiungere [commenti] come opzione audio aggiuntiva, senza sforzo e gratuitamente. Traducono questi show in tutte le lingue del pianeta.

L’ assenza di commenti audio sembra essere dovuta principalmente a questioni di licenze. Julia Alexander, direttrice marketing di Parrot Analytics, spiega:

Ci sono sempre delle licenze. Ci sono 80 soggetti diversi che possiedono 80 aspetti diversi. Se il titolo è un film di Focus Features e si cerca di capire chi possiede il commento del regista fatto 20 anni fa e come incorporarlo, ci si imbatte in qualche problema di diritti.

In quest’orizzonte, gli streamer hanno trovato una soluzione alternativa: offrire agli spettatori un podcast da ascoltare contemporaneamente alla visione di un film. Netflix sta aggiungendo il commento audio del regista attraverso il podcast Watching With: al momento sono disponibili 10 episodi, il più recente è quello per Glass Onion di Rian Johnson. Ma cercare di sincronizzare un podcast in un’app con un film in un’altra non è molto agevole. Il regista fa un conto alla rovescia per indicare quando premere play sul film per sincronizzarsi con il podcast, ma ogni volta che lo si vuole mettere in pausa, si deve fare altrettanto col podcast, ovunque lo si stia riproducendo.

Questo metodo di sincronizzazione è stato utilizzato anche da altri podcast. Registi come Flanagan hanno partecipato allo show Commentary Cast per registrare i commenti dei loro film (come Hush o Il gioco di Gerald) che non hanno mai avuto una traccia audio ufficiale. Allo stesso tempo, alcuni cinefili hanno cercato di risolvere la questione in prima persona, recuperando decine di tracce di commento audio dalle uscite in DVD e Blu-ray, per poi pubblicarle in podcast. Una rapida ricerca su Spotify permette di trovare i commenti dei registi de Quei bravi ragazzi, Scream, Il Padrino, Fa’ la cosa giusta e molti altri.

Cosa ne pensate? Vi dispiace non avere i commenti audio nei film in streaming? Lasciate un commento!

FONTE: The Verge

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