Philip Roth, scrittore americano vincitore del Premio Pulitzer, è morto martedì a 85 anni. La notizia è stata confermata al New Yorker dagli amici dell’autore.

Nei suoi romanzi affrontava tematiche come gli ideali americani, l’identità personale, il corpo e l’appartenenza alla religione ebraica, attraverso la finzione autobiografica (il suo alter ego più noto si chiamava Nathan Zuckerman). Nella sua lunghissima carriera, Roth è stato premiato con il Pulitzer per il romanzo Pastorale Americana (1997) e ha vinto due National Book Awards.

Nato a Newark nel 1933, Roth scrisse il suo primo romanzo nel 1959 (la raccolta di racconti Addio, Columbus) e l’ultimo nel 2010 (Nemesi). Nel 2012 annunciò il ritiro dalla scrittura esprimendo pessimismo sul futuro della letteratura.

Otto dei suoi romanzi vennero adattati in film: Addio, Columbus (con Richard Benjamin e Ali McGraw), Lamento di Portnoy, La Macchia Umana (con Anthony Hopkins e Nicole Kidman), L’Animale Morente, L’Umiliazione (con Al Pacino e Greta Gerwig), Indignazione (diretto da James Schamus) e Pastorale Americana (diretto da Ewan McGregor).

Fonte: TheGuardian

 

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