Articolo (e immagini) a cura dell’illustratore Paolo Barbieri

Quanti di voi conoscono il nome di Renato Casaro?

Probabilmente non molti. Eppure, un grandissimo numero di persone ha visto le opere di Renato.
Renato Casaro, nato a Treviso nel 1935, è stato uno dei più grandi realizzatori di illustrazioni per manifesti cinematografici. Come una sorta di moderno Caravaggio, Renato ha prestato la sua arte al cinema, creando centinaia di bozzetti (così li chiama lui i definitivi), per quelle che sarebbero diventate le locandine di film che milioni di voi hanno visto sui muri delle città, sui giornali, nelle riviste, e naturalmente appese al cinema.
Alcuni nomi di questi lungometraggi? Per un pugno di dollari, Balla coi lupi, Amadeus, Nikita, Leviathan, Misery non deve morire, L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto, Mai dire mai, Angel Heart, L’uomo delle stelle, C’era una volta in America, Rambo 1-2-3, Total Recall, Terminator2, Furyo, Salto nel buio, Flash Gordon, La storia infinita, Il nome della rosa. A questi titoli aggiungiamo una serie infinita di locandine create per i film di Bud Spencer e Terence Hill, Alberto Sordi, Adriano Celentano, Carlo Verdone, Kabir Bedi, Giancarlo Giannini, Diego Abatantuono, Ugo Tognazzi e tanti altri.
Splendide illustrazioni create per il mercato italiano e internazionale, che per decenni hanno svolto un ruolo importantissimo verso il pubblico: attirare l’attenzione degli spettatori portandoli al cinema e, ancora più difficile, riuscire a narrare una storia in una singola immagine.
La  maggiore difficoltà nel creare un buon manifesto o una copertina è proprio condensare una storia in un solo “fotogramma”, con un difficile equilibrio tra sintesi e facile fruibilità dell’opera stessa.  I manifesti di Renato hanno da sempre avuto questo merito: capire dove un film voleva portarti, anche senza conoscerne la storia. Qual era il mistero che raccontava l’illustrazione del Tè nel deserto, con quelle due figure abbracciate e perse tra le dune?  Perché quel soldato americano si pitturava il volto con le dita intrise di bianco e rosso? Quanto poteva essere forte Rambo nell’immagine in cui la sua figura si stagliava tra gli elicotteri e sopra a quel tramonto infuocato? Tutte queste erano sensazioni che i disegni di Casaro riuscivano a comunicare in maniera egregia, sia al cinefilo, sia a chi si recava al cinema una volta all’anno.
Se volete vedere le illustrazioni originali che Renato ha creato per tutti questi grandi film, andate a Cremona e non perdete questa eccezionale occasione.
Da qualche giorno è stata inaugurata la mostra “PER UN PUGNO DI COLORI“, splendida esposizione che raccoglie più di 100 opere realizzate partendo da metà degli anni 50, quando un giovanissimo Casaro già mostrava il suo grande talento di “cantastorie”, ispirandosi a grandi cartellonisti del passato come Averardo Ciriello.
Le illustrazioni presenti alla mostra sono realizzate per la maggior parte in tempera e aerografo, e spaziano in oltre quarant’anni di vita creativa del maestro.
Sono presenti anche gli schizzi a tempera e matita da cui poi sarebbero nati i definitivi a colori per film come L’Ultimo Imperatore o il Piccolo diavolo.
Completano il ricchissimo percorso espositivo molte locandine, le stesse  che anni fa erano poi destinate alle sale cinematografiche, a riviste o all’affissione sui muri.
Potrete ammirare la mostra di Casaro nel bel lissimo centro culturale di Santa Maria della Pietà, a Cremona, piazza Giovanni XXIII.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 29 Gennaio 2017.
Orari di apertura della mostra
Da martedì a domenica
dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Ingresso 3€
Per info: 0372 407558

 

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