Nella lunga intervista con Ann Sarnoff pubblicata da Variety, la CEO di WarnerMedia Studios ha risposto anche ad alcune domande su Ray Fisher e sulle accuse che l’attore ha fatto a Joss Whedon per i suoi comportamenti sul set di Justice League e alla dirigenza della Warner Bros per non essere intervenuta.

Ray Fisher ha accusato i dirigenti della Warner di aver agito seguendo pregiudizi razziali, e di aver cercato di ostacolare le indagini sui presunti comportamenti non professionali sul set di Justice League. Le vostre indagini hanno confermato queste accuse di razzismo da parte dei vostri impiegati?

No. La nostra investigatrice, la giudice Katherine Forrest, ha rilasciato delle dichiarazioni in particolare su Walter Hamada (presidente della DC Films), dicendo che non vi erano prove di un’interferenza da parte di Walter sulle indagini. Ha detto che i tagli effettuati nella versione di Justice League di Joss Whedon non erano motivati da un pregiudizio razziale. Abbiamo preso la cosa molto seriamente, e così abbiamo ingaggiato quella che è tra i migliori investigatori in circolazione, dandole un ampio margine di manovra.

Ray Fisher ha detto che a causa di un accordo di divulgazione non può condividere dettagli sul comportamento offensivo e ingiurioso che c’è stato sul set di Justice League. C’è davvero un accordo che gli può impedire di condividere pubblicamente tutti questi dettagli?

Non che io sappia, no.

Walter Hamada ha ricevuto molte critiche da parte dei fan. Quale coinvolgimento ha avuto nella produzione di Justice League?

Walter non ha avuto niente a che fare con Justice League. Non guidava la DC Films nel 2017, quando è stato completato ed è stato distribuito Justice League. Non è stato messo alla guida della divisione prima dell’anno successivo. Un anno fa Walter, Toby Emmerich, io, Bob Greenblatt, Kevin Reilly e Sarah Aubrey ci siamo seduti attorno a un tavolo con Zack Snyder e abbiamo dato il via libera alla Snyder Cut. Quella versione del film includeva la storia integrale di Cyborg, che era stata tagliata dal film del 2017 con somma delusione di Ray Fisher. Quindi non c’è stato veramente nulla che Walter abbia fatto contro Ray, anzi: gli ha pure offerto una parte nel film di Flash.

Walter è stato promosso recentemente. Sono dalla parte di Toby e Walter e delle loro visioni, credo siano dei grandi dirigenti. Walter peraltro è di origini asiatiche, quindi sa cosa significa subire dei pregiudizi. Sta portando delle voci diverse il più in fretta possibile, più di chiunque altro lo abbia fatto in passato.

Ray Fisher non è rimasto a guardare, e nelle ultime ore ha risposto “per le rime” alle dichiarazioni della Sarnoff:

A quanto pare alcune persone di WarnerMedia pensano che una stanza piena di dirigenti che dicono “non possiamo piazzare un uomo nero arrabbiato al centro del film” (e poi ridurre/rimuovere tutti i neri e le persone di etnie diverse dal film) non sia razzista. Strano.

L’investigatrice assunta da WarnerMedia è stato coinvolto dall’azienda per aiutarla a valutare ed eludere questioni legali. Continuare a pubblicizzare il fatto che fosse un EX giudice federale, nel tentativo di sviare l’opinione pubblica, è scontato e disperato. È semplicemente un’avvocata.

Come ho già detto – il tentativo sarà sempre quello di incolpare di tutto Joss Whedon per aver rigirato Justice League. Toby Emmerich, Geoff Johns e Jon Berg condividono quella responsabilità, con Johns che ha lavorato direttamente con Joss per ristrutturare la sceneggiatura in base alle indicazioni dei dirigenti.

Inoltre “non c’è stato veramente nulla che Walter abbia fatto contro Ray, anzi: gli ha pure offerto una parte nel film di Flash” e “Walter peraltro è di origini asiatiche, quindi sa cosa significa subire dei pregiudizi” sono la definizione stessa di “stonato”.

Ultimo pensiero per ora: anziché cercare di convincere la gente di quello che le indagini NON sono riuscite a provare, perché non iniziare a raccontare cosa SONO riuscite a provare? Il pubblico è molto più intelligente di quello che crediate. E la prova l’abbiamo davanti.

Dirò altro più avanti.

 

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