Nei giorni scorsi ha fatto parecchio discutere online la notizia che Puffin Books, l’editore inglese dei libri di Roald Dahl, ha deciso che le nuove edizioni delle opere dell’autore britannico morto nel 1990 saranno rieditate e alcune parole offensive saranno rimosse e/o cambiate o rese gender netural.

Uno dei bambini di Charlie e la fabbrica di cioccolato, Augustus Gloop, non sarà più “enormemente grasso” bensì solo “enorme”, gli Oompa Loompa della fabbrica di Willy Wonka non saranno più “piccoli uomini”, ma “piccole persone”, ne Gli Sporcelli la signora Twit non sarà più “orrenda e bestiale” ma solo “bestiale” (fonte: The Guardian) e via così. Questa scelta è stata criticata come frutto dell’ideologia woke, è stata biasimata dal primo ministro inglese Rishi Sunak e non verrà adottata in altri paesi, come, ad esempio, in Francia. Hedwige Pasquet, direttrice della Gallimard Jeunesse (che pubblica Roald Dahl Oltralpe) spiega che l’autore non avrebbe accettato le modifiche perché “avrebbero fatto perdere il sapore della sua scrittura”.

Considerato che un paio di anni fa, Netflix e la Roald Dahl Company hanno siglato un accordo per la realizzazione di film e serie TV destinate alla piattaforma streaming basate sulle opere dello scrittore, c’è chi ha ipotizzato che potrebbe essere stata proprio la multinazionale – che viene spesso e volentieri accusata da certe frangie di essere una portabandiera della cultura woke – di aver giocato una parte nel processo di revisione dei testi.

A quanto pare non è così.

IndieWire riporta una dichiarazione fatta da un portavoce della Roald Dahl Story Company in cui viene puntualizzato come l’attuale proprietaria della compagnia, Netflix appunto, non abbia spinto in alcun modo a modificare i libri dell’autore.

Vogliamo rassicurare tutti circa il fatto che le meravigliose storie e i fantastici personaggi di Roald Dahl continueranno a essere apprezzati dai bambini di oggi. Quando si pubblicano nuove edizioni di libri scritti anni fa, non è insolito effettuare delle revisioni dei testi usati che accompagnano l’aggiornamento di altri dettagli, dalla copertina all’impaginazione. In queste fasi di modifica, i nostri principi guida si basano sul mantenimento delle storie, dei personaggi, dell’irriverenza e dell’acume dei testi originali. Tutti i cambiamenti sono piccoli e ben ponderati […] Il processo di revisione è cominciato nel 2020, prima che la compagnia venisse acquistata da Netflix. È stata decisa insieme dalla casa editrice Puffin e dalla Roald Dahl Story Company.

Non si tratta dell’ultima polemica postuma su Roald Dahl. Nel 2020, la famiglia dello scrittore si era scusata ufficialmente per le ben note posizioni antisemite dell’attore (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Idee che, come nel caso del romanzo Le Streghe, basato su noti stereotipi antisemiti, purtroppo rimarrebbero anche aggiornando i termini al 2023.

FONTE: Le Figarò via Reuters, IndieWire, Digital Spy

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