Risale al 1996 l’uscita di Il tempo di uccidere di Joel Schumacher. Nel cast troviamo Samuel L. Jackson che interpreta Carl Lee Hailey, sotto processo per l’omicidio di due uomini bianchi che hanno stuprato sua figlia. A occuparsi della difesa dell’uomo un giovane avvocato interpretato da Matthew McConaughey. Nel cast anche Sandra Bullock, Donald e Kiefer Sutherland e Kevin Spacey.

In una recente intervista con Vulture, Samuel L. Jackson ricorda la frustrazione nel vedere tagliate nel montaggio finale del film alcune delle sue scene. Scene che, a suo dire, avrebbero potuto valergli un Oscar. Racconta:

Quando uccido quegli uomini, lo faccio perché mia figlia deve sapere che quegli uomini non esistono più e non potranno più farle del male – che farei qualsiasi cosa per proteggerla. Questo è il modo in cui ho interpretato il personaggio. E c’erano specifiche cose che abbiamo girato, cose che ho fatto perché lei capisse questo, ma nel montaggio sono state eliminate. E sembra che io abbia ucciso quei tizi e poi progettato ogni cosa per farla franca. Quando l’ho visto ho pensato: “Ma che cazzo?”

Aggiunge in merito al mancato Oscar:

Ma quelle cose che hanno eliminato mi hanno impedito di vincere l’Oscar. Seriamente bastardi? Mi avete tolto quella merda? Il mio primo giorno di lavoro su quel film ho fatto un discorso in quella stanza con un attore e l’intero fottuto set era in lacrime quando ho finito. Ho pensato: “Okay, sono sulla strada giusta.” Non l’hanno messo nel film! E lo so perché non l’hanno fatto. Perché non era il mio film e non stavano cercando di rendermi una star. Quella è stata una delle prime volte in cui ho visto succedere quello schifo. Ci sono cose che ho fatto in altri film dove ho detto: “Aspetta un attimo. Perché hai eliminato quel momento dal film?” Perché quel momento, in quel film, è più grande dell’intero film.

FONTE: Vulture

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