Dopo due settimane di trattative ben strutturate, i negoziati tra studios e attori sono saltati: l’AMPTP, associazione industriale che rappresenta studios e streamer di Hollywood, ha infatti annunciato stanotte che non tornerà più al tavolo delle trattative con il sindacato SAG-AFTRA, in sciopero dal 14 luglio:

Le negoziazioni tra AMPTP e SAG-AFTRA sono state sospese dopo che la SAG-AFTRA ha presentato la sua proposta più recente, l’11 ottobre. Dopo conversazioni significative, è chiaro che la distanza tra AMPTP e SAG-AFTRA è troppo grande, e che il dialogo non ci sta portando più in una direzione produttiva.

L’attuale richiesta del sindacato SAG-AFTRA include quello che viene definito come un bonus sulle visualizzazioni il quale, da solo, costerebbe più di 800 milioni di dollari all’anno: creerebbe un peso economico insostenibile. Il sindacato ha proposto pochi, se non pochissimi, passi in avanti sui numerosi argomenti rimasti aperti. […] Speriamo che il sindacato cambi posizioni e torni a trattare in maniera produttiva con noi.

A che punto erano le trattative

Da quando le parti sono tornate a dialogare, ci sono stati cinque giorni completi di trattative nell’arco di otto giorni lavorativi, alternando il dialogo tra le parti al dialogo interno. In questi otto giorni, non un’informazione è trapelata alla stampa, lasciando intuire che la trattativa fosse molto costruttiva e meno conflittuale rispetto a quella che c’era stata con il sindacato degli sceneggiatori. L’obiettivo dell’AMPTP è sempre stato quello di tornare a lavorare, e la rottura di oggi sembra dovuta a posizioni veramente inconciliabili. La speranza è che lo stop alle trattative non duri molto, al contrario di quello che è accaduto ad agosto con la WGA (un mese di stop).

“Su argomenti comuni, come gli aumenti salariali, i compensi residuali SVOD per i titoli ad alto budget e i bonus sugli ascolti, l’AMPTP ha offerto le stesse condizioni accettate dal sindacato dei registi DGA e da quello degli sceneggiatori WGA, eppure il sindacato SAG-AFTRA non ha accettato”, si legge nella lettera dell’AMPTP. In essa, gli studios hanno deciso di elencare tutte le offerte fatte nella loro proposta, tra cui importanti protezioni nei confronti dell’intelligenza artificiale, incrementi salariali per i coordinatori agli stunt, l’accettazione di praticamente tutte le richieste sul casting e i famigerati self-tape, importanti incrementi nei minimi salariali e nei compensi residuali su piattaforme estere, e l’inclusione del performance capture nel contratto collettivo (come il sindacato chiedeva da vent’anni).

La dura risposta del sindacato: lo sciopero continua

Comunicare con trasparenza tutte queste informazioni, chiaramente, ha come obiettivo quello di creare divisione all’interno del sindacato. Questa la risposta della SAG-AFTRA:

È con profonda delusione che vi informiamo che i CEO dell’industria si sono allontanati dal tavolo delle trattative dopo aver rifiutato di rispondere alla nostra ultima offerta. Abbiamo negoziato con loro in buona fede, nonostante la scorsa settimana ci abbiano presentato un’offerta che, sorprendentemente, aveva un valore inferiore a quello proposto prima dell’inizio dello sciopero.

Queste aziende rifiutano di proteggere gli interpreti dalla sostituzione con l’IA, rifiutano di aumentare i vostri salari per tener testa all’inflazione e rifiutano di condividere una piccolissima parte degli immensi ricavi che IL VOSTRO lavoro genera per loro. Da parte nostra, abbiamo fatto proposte significative, tra cui una completa trasformazione della nostra proposta di condivisione delle entrate, che costerebbe agli streamer meno di 57 centesimi per abbonato ogni anno. Hanno respinto le nostre proposte e rifiutato di rispondere.

Invece utilizzano tattiche da bullo. Proprio stasera, hanno volutamente rappresentato in modo errato alla stampa il costo della proposta sopra indicata, sovrastimandola del 60%. Hanno fatto lo stesso con l’IA, sostenendo di proteggere il consenso degli interpreti, ma continuando a richiedere un “consenso” nel primo giorno di lavoro per l’utilizzo della replica digitale di un interprete per un intero universo cinematografico (o qualsiasi progetto di franchising).

Le aziende stanno utilizzando la stessa strategia fallimentare che hanno cercato di infliggere alla WGA – diffondendo informazioni fuorvianti nel tentativo di ingannare i nostri membri e indurli ad abbandonare la nostra solidarietà, mettendo pressione sui nostri negoziatori. Ma, proprio come gli sceneggiatori, i nostri membri sono più intelligenti e non si lasceranno ingannare.

Sentiamo il dolore che queste aziende hanno inflitto ai nostri membri, agli organizzatori dello sciopero, ai membri dei sindacati IATSE, Teamsters e Basic Crafts, e a tutti in questa industria. Abbiamo sacrificato troppo per cedere al loro ostruzionismo e alla loro avidità. Siamo uniti e pronti a negoziare oggi, domani e ogni giorno.

La nostra determinazione è inossidabile. Unitevi a noi sul picchetto e agli eventi di solidarietà in tutto il paese e fate sentire le vostre voci.

Un giorno in più. Un giorno più forte. Per quanto tempo sarà necessario.

Il vostro Comitato di Negoziazione TV/Cinematografico.

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