In una corposa intervista rilasciata al The Guardian a margine dell’arrivo nei cinema di Mission: Impossible – Fallout, Simon Pegg ha avuto modo di discutere di svariati argomenti – dai problemi di alcolismo, all’essere genitore a… Tom Cruise – senza dimenticare una questione che, data la sua carriera professionale e il suo amore per la franchise di Star Wars, lo vede protagonista di richiamo: la cultura nerd.

La sua posizione sull’attuale filone pop partorito dall’industria del cinema americano non è positivissima.

L’attore inglese, nello spiegare come i film sci-fi della sua giovinezza fossero anche densi di concetti profondi in aggiunta agli effetti speciali, afferma:

C’è un lato di me che ama anche quei film che non hanno nulla a che vedere con le astronavi. Oggigiorno un sacco di quella che viene definitva “cultura nerd” è solo intrattenimenti infantile. Gli adulti – incluso il sottoscritto – si ritrovano ad assistere a questi film pieni di supereroi e navi spaziali e c’è questa strana sensazione di infantilizzazione in corso. Sono come le marmellate della nostra infanzia tanto che ora non dobbiamo neanche più crescere fino a quando non arriviamo a 30 o 40 anni.

Il giornalista del The Guardiani gli domanda se “tutto questo non sia in qualche modo dannoso secondo lui”, al che Simon Pegg:

Certo. Ci fanno perdere il contatto con la realtà. Mi affascina vedere come online ci siano discussioni più accese sul prossimo film di supereroi che su un tema come l’immigrazione. Forse oggi la situazione mondiale è diventata più difficile da ignorare e la gente si sta cominciando a svegliare. O magari si sente anche più inutile tanto da pensare “Non posso farci niente, meglio se mi guardo un film per staccare un po’ da queste brutture”. Ma questi orrori acuiscono, mentre noi ce ne stiamo a guardare queste feste di colori sgargianti.

Cosa ne pensate?

Ditecelo nei commenti!

Classifiche consigliate