Anche se, lo scorso novembre, sembrava che Spider-Man: No Way Home sarebbe stato il primo film dei Marvel Studios dai tempi di Avengers: Endgame a uscire in Cina, la cosa non si è poi verificata.

Il kolossal di Jon Watts con Tom Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield non ha ricevuto il nulla osta dalla censura cinese e non ha avuto la possibilità d’invadere i cinema dell’importante mercato asiatico. Poco male, verrebbe da dire: Spider-Man: No Way Home ha comunque incassato quasi 1,9 miliardi di dollari in tutto il mondo (fonte: Box Office Mojo), una cifra inferiore ai 3.3 miliardi di dollari che il CEO della Sony Pictures, Tom Rothman, aveva pronosticato per il blockbuster alla CinemaCon, ma comunque una sommetta di tutto rispetto che ha garantito un profitto elevatissimo sia per la Sony che per la Disney (alla quale è andato il 25% dell’importo).

La newsletter di Matthew Belloni, Puck, segnala ora, a distanza di qualche mese, la motivazione che avrebbe portato al ban del film in Cina: la censura cinese avrebbe richiesto la rimozione della Statua della Libertà dal finale della pellicola. Cosa, questa, che la Sony non ha accettato.

Nello specifico leggiamo:

Stando a più fonti, quando le autorità sono tornate dalla Sony, avevano una richiesta: la cancellazione della Statua della Libertà dal finale del film. Sì, davvero. Come sanno tutte le persone che hanno visto No Way Home, l’intero climax d’azione finale durante il quale gli eroi combattono contro i villain si svolge su Lady Liberty. In più, senza stare a rivelare troppi snodi narrativi del Marvel Cinematic Universe, la Statua ricopre un ruolo più ampio nei film Marvel. Si trattava di una richiesta oltraggiosa.

La Sony rispedì al mittente il tutto. Belloni prosegue:

Ma i cinesi non avevano finito. Chiesero se la Statua della Libertà non potesse essere semplicemente “minimizzata” nella sequenza: cose tipo la rimozione di un paio delle inquadrature più patriotiche di Holland in cima alla corona della statua e l’attenuazione dell’illuminazione in maniera tale che il volto della Signora Libertà non fosse così in primo piano. La Sony, inizialmente, ci ha pensato sù, ma ha poi deciso di non assecondare la censura cinese pur con la consapevolezza di quello che si sarebbe perso in termini economici. Erano cambi che si potevano fare? Certamente, ma questo avrebbe portato a una tempesta mediatica in America e altrove. In più, nonostante le eventuali modifiche, non ci sarebbe stata comunque la certezza della distribuzione in Cina un mercato dove, peraltro, i film americani non sembrano più andare bene come un tempo.

Insomma, pare proprio che, dopo un lungo periodo di compiacenza da parte di Hollywood alle richieste fatte da paesi con regimi o governi particolarmente oppressivi, questo rapporto sia ora stato rimesso in discussione. Anche se, probabilmente, per motivi più di carattere pragmatico che morale.

Trovate tutte le informazioni su Spider-Man: No Way Home nella nostra scheda.

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