A riprese appena iniziate in Svezia, a Bengtfors, Lars von Trier ha voluto incontrare la stampa per parlare del film, svelare alcuni dettagli e annunciare che quello che era nato inizialmente come progetto di una miniserie in realtà potrebbe diventare uno dei titoli più attesi dell’edizione 2018 del Festival di Cannes. Festival che, lo ricordiamo, aveva bandito il regista nel 2011 dopo alcune sue controverse dichiarazioni.

Affiancato dai protagonisti Matt Dillon e Uma Thurman, e dai produttori Louise Vesth e Madeleine Ekman, von Trier ha spiegato di voler realizzare il film più brutale della sua carriera finora. Non senza un po’ del suo classico sarcasmo:

Ho scelto Matt e Uman ovviamente perché non sanno leggere. Abbiamo mandato lo script a così tante persone, e tutti ci hanno risposto che lavorerebbero a qualsiasi cosa con me… ma non a questo film. Loro due invece hanno detto di volerlo fare, gli ho chiesto se erano sicuri e hanno risposto “sì, sì, sì!” …Penso che dovremo fare un piccolo test sulla loro capacità di lettura e comprensione.

Il film sarà ambientato nell’arco di 12 anni e sarà incentrato sulle vicende di un serial killer, Jack (Matt Dillon), chiaramente ricalcato su Jack lo Squartatore. Le vittime su cui ci si focalizzerà la storia saranno cinque: Uma Thurman sarà una di esse, altre verranno interpretate da Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl e Riley Keough. Ma von Trier ha subito precisato Jack non si concentrerà solo ed esclusivamente sulle donne (nel cast c’è anche Bruno Ganz):

Non è corretto. Ma sarebbe potuto accadere, se non avessi riletto attentamente lo script e non ci avessi inserito alcuni uomini.

A quanto pare l’interesse di von Trier è attirato più dalle vittime che dal serial killer:

Non trovo nulla di particolarmente interessante nei serial killer. Sono più interessato alle donne. Per qualche strano motivo tutte le donne con cui sono stato erano ossessionate dai serial killer. Forse c’entro io.

I produttori hanno confermato che il budget è di 8.7 milioni di euro, che le riprese si sposteranno a Copenhagen a maggio e lì termineranno alla fine del mese, successivamente il film entrerà in una lunga fase di post-produzione (dedicata principalmente ai “complessi effetti visivi e a digressioni sull’arte e l’architettura”) e verrà proposto nella selezione del Festival di Cannes 2018. Secondo von Trier, The House that Jack Built sarà “forse il film più tradizionale che ho mai fatto”: dovremo aspettare l’anno prossimo per scoprire cosa intende con questo termine uno dei registi più anticonformisti degli ultimi decenni.

Fonte: ScreenDaily

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