Bonnie Aarons ha fatto causa agli studios Warner Bros., New Line Cinema e Scope Productions LLC affermando che le sarebbero stati nascosti i proventi derivanti dalla sua immagine in The Nun – La vocazione del male e sui quali le spettavano delle percentuali.

L’attrice interpreta l’iconica e temuta Valak, la suora demoniaca al centro dello spin-off di The Conjuring – Il caso Enfield e del suo sequel in arrivo al cinema a settembre, The Nun II.

Secondo la causa, il contratto di Aarons prevedeva un compenso fisso di 71.500 dollari per la partecipazione a The Nun, oltre a bonus aggiuntivi legati agli incassi che le hanno fruttato altri 175 mila dollari. Ma prevedeva anche che l’attrice ricevesse una quota dei proventi lordi della Warner Bros. derivanti da merchandise e altri prodotti di consumo che sfruttavano la sua immagine. “Invece di rendicontare e pagare in maniera trasparente,” si legge nella causa, “la Warner Bros. ha tenuto all’oscuro Aarons dell’effettivo importo e della giusta quota dei ricavi derivanti, continuando nel frattempo a sfruttare la sua immagine”.

Il primo film ha incassato 365 milioni di dollari in tutto il mondo. Secondo la causa, tra il 12 maggio 2019 e il 30 settembre 2022 la Warner Bros. ha inviato ai legali dell’attrice una serie di dichiarazioni da loro giudicate incoerenti con le “estese attività di merchandising per il personaggio della signora Aarons”.

Fonte: THR

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