Potete dirci i vostri film del 2011 in questo topic del forum.

Dopo la Top 10 di Gabriele Niola, che vi abbiamo proposto ieri, ecco quella di Andrea D'Addio, assieme ad alcune menzioni speciali. Prossimamente, nel nuovo episodio di BadTaste News, anche Francesco Alò dirà la sua Top 10 del 2011.

  1. The Artist

    E' stato il mio personale colpo di fulmine. Entrato in sala a Cannes senza saperne nulla, nè del bianco e nero nè dell'assenza di dialoghi, mi ricordo solo quando mi sono guardato attorno in piedi, coinvolto in una standing ovation così calorosa che mi sono commosso. Un film sul cinema di ieri con l'occhio di chi lo fa oggi, stracolmo di ironia e di immagini che si conserveranno a lungo: dall'abbraccio con l'attaccapanni al viso dell'(ex) artista riflesso sulla vetrina di un frac. Un film poesia che forse non va visto più di una volta per non sporcarsi il ricordo, ma che scorre lieve come il più dolce dei dessert.
    Ps: convincere un produttore a farsi dare i soldi per un film in bianco e nero e senza dialoghi varrebbe da solo il primo posto. Speriamo che gli Oscar pensino anche a questo quando si tratterà di dare il premio al migliore film (non regia o sceneggiatura): quanto coraggio hanno avuto i finanziatori di questo progetto? Meritano ogni lode possibile.

  2. Una Separazione
    Il migliore film vincitore di un festival quest'anno. Un film così secco, ma allo stesso tempo profondo, lo definirei un thriller della società, non c'è vero cattivo o buono, allo spettatore sta la sfida di capire chi e perché si è mosso in un determinato modo, capirne come una piccola storia racconti l'attualità di un Paese e come se ne possa, sempre che si possa, uscirne. Straordinario, non penso che ci sia un solo spettatore al mondo che non l'abbia apprezzato.
  3. Midnight In Paris
    Allen parla sempre (o quasi) di creativi in crisi e il viaggio nel tempo è un tema straabusato, ma il modo in cui gioca con le citazioni, i personaggi e il fantastico è così leggero e antisnob (anche il più ignorante al Mondo può godersi il film anche se non riconosce Hemingway), e fa uscire così di buon umore dal cinema…
  4. Melancholia
    Ok, la prima parte ricorda le atmosfere di Festen di Thomas Vinterberg, ma la potenza della seconda parte, il senso di apatia e ineluttabilità del dramma è un tema mai affrontato dal cinema e il suo esordio in tal senso è davvero soffocante. Si esce scossi dal cinema: non capita spesso.
  5. Drive
    Prima dell'esplosione di violenza e sangue della scena nel motel, ci si trova davanti al migliore Michael Mann. Ogni luce e movimento di macchina sono studiati e precisi come un orologio svizzero. La tensione cresce ed esplode senza vanificare il tutto, ma cambiando di tono come mai non ce lo si sarebbe aspettato. Tutto è straordinario, dalla regia di Nicolas Winding Refn agli attori, non solo per le loro perfomance, ma ancor prima per i loro volti. Ron Perlman ha una delle facce da cattivo più sottoutilizzate della storia del cinema. Peccato che chi non si gusta Sons of Anarchy non se lo possa godere troppo spesso.
  6. Super 8
    J.J. Abrams gira il suo personale ET con una trama banale, ma il modo in cui ci presenta il mostro, insistiti fuoricampo che tanto ricordano Cloverfield, ma che qui si legano ai toni e la genuinità del migliore cinema anni '80 per ragazzi è puro cinema d'intrattenimento, godibile da tutti.
  7. Black Swan – Il Cigno Nero
    A distanza di un anno e mezzo dal passaggio veneziano, ancora rimangono indelebili le scene del tragico balletto finale. Aronofsky fa cinema con la C maiuscola, di quello che ti entra dentro sotto pelle: che tu sia cigno bianco o nero, è uguale.
  8. This is England
    Visto al festival di Roma 5 anni fa, quando la serie tv omonima non era neanche immaginabile, il racconto di questo ragazzino nella periferia inglese, il suo avvicinamento agli Skinhead, la famiglia, gli amici, le insicurezze e la sua presa di coscienza, raccontano l'Inghilterra di oggi più di ogni altro film contemporaneo. Ma qui parliamo anche di un film di formazione, con una violenza latente che traspira da ogni immagine con un paio di scene e un montaggio dei raccordi narrativi e sonori che lasciano a bocca aperta per fluidità ed espressività.
  9. Another Year
    Altro film basato sul fuoricampo. Se in Super 8 è il mostro, qui è l'amica di famiglia, la "non protagonista" più protagonista della storia del cinema. La routine come un giallo dell'anima. Leigh scopre le proprie carte a poco a poco e quando ci si rende conto di chi si sta parlando, ecco che il film termina con uno dei finali (quello a tavola) tra io più belli della storia del cinema.
  10. Terraferma
    Ci sono tante imperfezioni nel film di Crialese, un po' retorico, con personaggi maltrattati dal montaggio (come il trio di ragazzini settentrionali) e quegli scarponi dei carabinieri sulla spiaggia che infastidiscono per demagogia, ma Crialese fa cinema, le sue immagini penetrano lo schermo e lasciano tracce che fanno passare in secondo piano le ingenuità di sceneggiatura. L'inizio in mare con la pesca a sorpresa, il Maracaibo con tuffo di Fiorellino, la barca che si allontana nel finale presa dall'alto sono momenti di cui non ci si dimentica.

Ecco invece una serie di menzioni speciali:

  • Migliore scena d'azione
    Le avventure di Tintin: il Segreto dell'Unicorno. L'inseguimento nella città mediorientale è un'emozionante cavalcata sulle montagne russe in cui la coralità dei personaggi e delle situazioni che si svolgono contemporaneamente divertono e tengono avvinghiati alla poltrona come fece Indiana Jones sul carrello del Tempio Maledetto. Il 3D poi per una volta aggiunge qualcosa invece che toglierla.
  • Migliore scena catastrofica
    Super 8. Il deragliamento del treno va gustato assolutamente al cinema sommerso da effetti speciali visivi e sonori da Serie A.
  • Migliori titoli di coda
    Sherlock Holmes: Gioco di Ombre. Ok, sono sulla falsariga del primo, ma quei ricalchi in bianco e nero ti lasciano seduto sulla poltrona fino alla fine.
  • Migliore film sui supereroi
    X-Men: L'Inizio. Matthew Vaughn gira alla grande (quando mai non lo fa) un bel dramma su amici/nemici. Il migliore film della serie e il migliore film sui supereroi dell'anno, nonostante le buone perfomance di Captain America, Lanterna Verde e il divertente The Green Hornet.
  • Il film più noioso
    Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare. Tutto visto e stravisto in precedenza. Un film che non ha nulla da dire o far vedere non può durare 136 minuti.
  • Il film più sopravvalutato dai festival
    Faust di Sokurov e The Tree of Life di Malick. Non che siano brutti film, ma certe volte empatizzare con una storia non deve essere visto come un peccato. Un film che non si capisce, non almeno fino in fondo, non per forza è un grande film.