Dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2005 con L’esorcismo di Emily Rose – 145 milioni di dollari incassati in tutto il mondo a fronte di un budget di 19 – Scott Derrickson decise di cimentarsi col remake di uno dei più importanti film di fantascienza mai fatti, Ultimatum alla Terra di Robert Wise.

La nuova iterazione di Ultimatum alla Terra diretta da Scott Derrickson arrivò nei cinema nel 2008 con un cast che vedeva coinvolti Keanu Reeves e Jennifer Connelly. Il progetto si rivelò un flop da tutti i punti di vista per la major che l’aveva prodotto, la fu 20Th Century Fox. Venne demolito dalla stampa, su Rottentomatoes può “vantare” solo un 20% di recensioni giudicate come positive, mentre al box-office, pur senza aver mandato in allarme rosso i conto dello studio, non brillò come da attese: in tutto il mondo raccolse circa 230 milioni (ne era costati grossomodo 80 escluse le spese di P&A).

L’esito di Ultimatum alla Terra ebbe una ripercussione per precisa per Scott Derrickson, quella che ogni regista di Hollywood e dintorni teme di più: lo scaraventò nella proverbiale “director’s jail”, la prigione dei registi che attende quei filmmaker dimostratisi problematici, per un motivo o per l’altro.

Il regista, che 4 anni dopo la debacle in oggetto avrebbe risalito la proverbiale china grazie al successo dell’horror Sinister finendo poi a dirigere anche il primo Doctor Strange per i Marvel Studios, ha recentemente ricordato l’esperienza avuta con la pellicola sci-fi definendola come “terribile”:

È stata un’esperienza terribile, il film non venne fuori bene. Cioè, se non altro era venuto bene a pezzi, ma era uno di quei film che non vengono bene come dovrebbero per una lunga serie di ragioni, sciopero degli sceneggiatori in testa. E così, dopo quel film, mi sono ritrovato a non essere ingaggiabile come regista per qualche anno.

Il più recente film di Scott Derrickson è Black Phone (ECCO LA SCHEDA). Prodotto dalla Universal e dalla Blumhouse per 18 milioni di dollari, ne ha guadagnati ben 161 milioni a livello globale.

FONTE: /Film

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